Quanto affermato ieri dai Consiglieri provinciali appartenenti ai gruppi del Centrodestra, in merito allo svolgimento dei lavori del Consiglio provinciale di Cosenza, il quale non avrebbe "discusso su viabilità provinciale e stato di dissesto delle nostre strade", è falso e gli stessi consiglieri mentono ben sapendo di mentire.
Il Consiglio provinciale di Cosenza è stato convocato dal sottoscritto in seduta straordinaria per ieri 2 Febbraio 2009 per discutere su 11 argomenti posti all'ordine del giorno.
Tra questi argomenti non figurava nessun punto per discutere dell'emergenza maltempo e dei danni causati dallo stesso nei giorni scorsi.
Tutto questo si può tranquillamente evincere dai comunicati stampa dei giorni scorsi e dagli avvisi di convocazione che sono stati notificati ai consiglieri provinciali in data 23 Gennaio 2009.
E’ stato soltanto grazie al Presidente della Provincia, Gerardo Mario OLIVERIO che, preliminarmente, all'inizio della trattazione degli argomenti inseriti all'ordine del giorno, ha chiesto di poter prendere la parola sulla questione, se il Consiglio è stato informato sugli eventi calamitosi che hanno interessato e continuano ad interessare in queste ore la Calabria e, in particolare, la provincia di Cosenza.
Ai sensi dell'art. 57 del Regolamento che disciplina i lavori del Consiglio Provinciale, ho concesso la parola al Presidente per 10 minuti e, successivamente, allo scadere di questi e su autorizzazione di tutto il Consiglio Provinciale, ho rinnovato la stessa per altri 10 minuti.
Dopo ampia discussione durata per quasi un'ora, e nel corso della quale sono intervenuti numerosi consiglieri provinciali, si è chiusa la discussione e –su proposta dello stesso Presidente OLIVERIO- si è demandato alla Conferenza dei Capigruppo la predisposizione di un documento unitario in cui verrà contenuta la sintesi del dibattito svoltosi in Consiglio Provinciale.
Chiuse le comunicazioni del Presidente si sono aperti i lavori del Consiglio provinciale che hanno visto la trattazione, per circa due ore, di 7 degli 11 punti posti in discussione nella seduta di ieri. Punti che interessavano diversi argomenti trai quali un'interrogazione consiliare e due ordini del giorno presentati dai Consiglieri PUCCI, STRAFACE e BRUNO tutti e tre appartenenti all'opposizione consiliare.
Terminata la discussione sui punti suddetti e nel mentre il Consiglio doveva affrontare altri 4 punti inseriti nell'ordine del giorno, su richiesta di Consiglieri appartenenti alla maggioranza su argomenti di grande rilevanza quali la SS 106 Ionica, la metropolitana Cosenza - Sibari, la questione del Nucleare in Provincia di Cosenza e il ridimensionamento del museo di Sibari, i Consiglieri STRAFACE e BRUNO hanno abbandonato l'aula ed hanno fatto mancare il numero legale per interrompere i lavori del Consiglio provinciale e per fare polemica e strumentalizzazione a tutti i costi.
Questi i fatti che fotografano, in sintesi, la seduta del Consiglio provinciale di ieri e che dimostrano che le storielle che qualche sprovveduto Consigliere provinciale di Centrodestra, privo di argomentazioni, vuole per forza raccontare ai cittadini di questa provincia servono solo per prendere visibilità in una campagna elettorale che, per loro, è cominciata troppo in salita.
Il Consiglio provinciale di Cosenza è stato convocato dal sottoscritto in seduta straordinaria per ieri 2 Febbraio 2009 per discutere su 11 argomenti posti all'ordine del giorno.
Tra questi argomenti non figurava nessun punto per discutere dell'emergenza maltempo e dei danni causati dallo stesso nei giorni scorsi.
Tutto questo si può tranquillamente evincere dai comunicati stampa dei giorni scorsi e dagli avvisi di convocazione che sono stati notificati ai consiglieri provinciali in data 23 Gennaio 2009.
E’ stato soltanto grazie al Presidente della Provincia, Gerardo Mario OLIVERIO che, preliminarmente, all'inizio della trattazione degli argomenti inseriti all'ordine del giorno, ha chiesto di poter prendere la parola sulla questione, se il Consiglio è stato informato sugli eventi calamitosi che hanno interessato e continuano ad interessare in queste ore la Calabria e, in particolare, la provincia di Cosenza.
Ai sensi dell'art. 57 del Regolamento che disciplina i lavori del Consiglio Provinciale, ho concesso la parola al Presidente per 10 minuti e, successivamente, allo scadere di questi e su autorizzazione di tutto il Consiglio Provinciale, ho rinnovato la stessa per altri 10 minuti.
Dopo ampia discussione durata per quasi un'ora, e nel corso della quale sono intervenuti numerosi consiglieri provinciali, si è chiusa la discussione e –su proposta dello stesso Presidente OLIVERIO- si è demandato alla Conferenza dei Capigruppo la predisposizione di un documento unitario in cui verrà contenuta la sintesi del dibattito svoltosi in Consiglio Provinciale.
Chiuse le comunicazioni del Presidente si sono aperti i lavori del Consiglio provinciale che hanno visto la trattazione, per circa due ore, di 7 degli 11 punti posti in discussione nella seduta di ieri. Punti che interessavano diversi argomenti trai quali un'interrogazione consiliare e due ordini del giorno presentati dai Consiglieri PUCCI, STRAFACE e BRUNO tutti e tre appartenenti all'opposizione consiliare.
Terminata la discussione sui punti suddetti e nel mentre il Consiglio doveva affrontare altri 4 punti inseriti nell'ordine del giorno, su richiesta di Consiglieri appartenenti alla maggioranza su argomenti di grande rilevanza quali la SS 106 Ionica, la metropolitana Cosenza - Sibari, la questione del Nucleare in Provincia di Cosenza e il ridimensionamento del museo di Sibari, i Consiglieri STRAFACE e BRUNO hanno abbandonato l'aula ed hanno fatto mancare il numero legale per interrompere i lavori del Consiglio provinciale e per fare polemica e strumentalizzazione a tutti i costi.
Questi i fatti che fotografano, in sintesi, la seduta del Consiglio provinciale di ieri e che dimostrano che le storielle che qualche sprovveduto Consigliere provinciale di Centrodestra, privo di argomentazioni, vuole per forza raccontare ai cittadini di questa provincia servono solo per prendere visibilità in una campagna elettorale che, per loro, è cominciata troppo in salita.