31 dic 2020

Consiglio comunale di Cariati svilito e inadeguato a rappresentare gli interessi dei Cariatesi

Si è tenuto questa mattina il consiglio comunale di Cariati convocato in via “urgente” l'ultimo giorno dell'anno per discutere il solo punto all’ordine del giorno “conferma delle tariffe per l’applicazione della tassa sui rifiuti (TARI) – anno 2020 e piano economico e finanziario”.

Un punto importate portato in consiglio all’ultimo giorno utile e senza alcuna possibilità di approfondimento o di modifica dello stesso da parte di una maggioranza che continua a dimostrare tutta la propria arroganza politica e il proprio menefreghismo di fronte ai tanti problemi che la nostra comunità sta vivendo.

Oltre ai soliti numeri farlocchi contenuti nella proposta di delibera sottoposta al consiglio e sui quali nessuno della maggioranza ha saputo dare chiarimenti o voluto fare correzioni, non si è inteso inserire nessun provvedimento di aiuto in favore delle categorie produttive della nostra comunità che a causa del COVID sono state costrette a chiudere le attività per molti mesi e che continuano ad essere ancora oggi in forte sofferenza economica.

Così come nessuno sconto ai Cittadini cariatesi è stato applicato nonostante per i primi 6 mesi dell’anno siano stati costretti ad avere le case e le strade invase dalla spazzatura che non veniva raccolta.

Eppure, il legislatore nazionale ha consentito di poter attuare politiche di aiuto che in questo momento di difficoltà avrebbero dato un segnale incoraggiante ed importante per moltissimi nostri concittadini.

Dal piano finanziario approvato oggi dalla sola maggioranza si evince che i costi per il servizio di raccolta rifiuti, nonostante la tanto sbandierata differenziata che avrebbe dovuto portare risparmi per i cittadini, sono aumentati negli ultimi 2 anni di circa il 20% passando da 1 milione 145 mila euro a 1 milione 343 mila.

Oggi si è avuta l’ennesima conferma dell’assoluta inadeguatezza di questa maggioranza e di questo consiglio comunale, nel quale si vota il più delle volte senza nemmeno sapere ciò che viene sottoposto a votazione, ad operare nell’interesse collettivo di Cariati dei Cariatesi.

5 dic 2020

Il Consiglio comunale di Cariati sembra una puntata di "Scherzi a Parte"

Il Consiglio comunale di Cariati convocato per oggi dalla minoranza per discutere della riapertura dell'ospedale di Cariati, si è concluso, come sempre accade, con posizioni differenti tra i vari gruppi consiliari presenti in consiglio comunale. 

E' evidente ormai che le posizioni in tema sanitario siano opposte ed inconciliabili e che il sindaco e la maggioranza che lo sostiene continuino a giocare su un tema di vitale importanza per tutto il territorio. 

Per sfuggire dalla necessaria unità che si dovrebbe avere in questo periodo cruciale per le sorti del nostro ospedale, si mettono in atto, come al solito, strategie politiche che servono solo a sviare i termini del confronto ed a non produrre atti concreti che servono, come mai prima, alla riapertura dell'ospedale. 

Di fronte a tali atteggiamenti, alle persone libere e, soprattutto, senza interessi in campo sanitario, non resta che proseguire tale battaglia senza tenere in considerazione l'istituzione che maggiormente sarebbe preposta ad esercitare il ruolo guida. 

Mi auguro che i cittadini che stanno da giorni lottando per portare all'attenzione dei decisori questa problematica, possano riuscire nell'impresa di riaprire l'ospedale di Cariati. 

Questo il mio intervento nel consiglio comunale di questa sera.




2 dic 2020

Mettere mano immediatamente alla rete ospedaliera regionale.

L’ospedale di Cariati aveva nel 2008 62 posti letto e costava al servizio sanitario regionale calabrese circa 7 – 8 milioni di euro all’anno. Il tasso di occupazione della struttura era dell’81,46%, a fronte di una richiesta minima del 75%, e i costi venivano interamente coperti da una produzione ospedaliera che riusciva addirittura a far chiudere i bilanci in attivo. 
Il solo reparto di ostetricia e ginecologia, nel quale nascevano più di 500 bambini ogni anno, produceva DRG (raggruppamenti omogenei di diagnosi – unità di misura della produzione delle strutture ospedaliere) per oltre 1,5 milioni di euro. Il tutto con due medici e personale paramedico ridotto, con numeri ampiamente maggiori rispetto ad altre strutture della nostra regione che avevano comunque a disposizione dotazioni organiche completamente diverse. 
Nonostante questi dati, che erano unici nel panorama sanitario regionale, il 2010 il commissario Scopelliti, per scelte esclusivamente politico – demagogiche, decise di chiudere l’ospedale di Cariati insieme ad altre 17 strutture della nostra Regione. Era facile per il commissario e per la pletora di dirigenti strapagati venuti dal nord calcolare su una cartina geografica i chilometri che distanziavano Cariati da Rossano, o da Crotone, o da Cosenza, senza tenere in alcuna considerazione il sistema infrastrutturale territoriale e, soprattutto, la strada statale 106. La scelta di Scopelliti & C., supportata anche da nostri concittadini, che come si ricorderà raccolsero firme a sostegno di quella scellerata decisione, lasciò il territorio senza alcuna copertura sanitaria e privò tutti i cittadini del nostro territorio di quel diritto alla cura e alla salute sancito dalla Costituzione della repubblica. 
Nessuno dei commissari governativi inviati dallo stato in Calabria in questi 10 anni ha mai voluto sentir parlare di riapertura del nostro ospedale. Tutti hanno messo sempre davanti a quel diritto i conti della sanità, che a dire loro, rappresentanti dello stato, erano più importanti della vita delle persone. 
Negli ultimi quattro anni, il palese conflitto di interesse di chi gestisce il nostro comune, ha impedito che si parlasse seriamente della riapertura dell’ospedale di Cariati. I compitini preconfezionati ponevano sempre la richiesta di una casa della salute che, per come dicono gli esperti, non serve assolutamente al territorio ed è in antitesi con la riapertura del nostro ospedale. Solo oggi, di fronte ad una concreta riapertura, qualcuno, con la faccia di bronzo che si ritrova, si ricorda di parlare anche di ospedale pubblico a Cariati. 
Sarebbe bastato trovare nel bilancio miliardario della sanità calabrese solo 8 milioni di euro. Eppure quei commissari inviati dallo stato a gestire la nostra sanità non hanno mai avuta la volontà di trovarli nei meandri di un bilancio che ogni anno eroga, però, in favore delle cliniche private della nostra regione oltre 250 milioni di euro. 
8 milioni e più sono gli euro che l’azienda sanitaria di Cosenza, guidata da tempo da commissari, per lo più amici degli amici, che difronte alla richiesta disperata del nostro territorio di riaprire l’ospedale pubblico, ha sempre fatto orecchie da mercante e poi, ahinoi, ha pagato a quei privati della sanità fatture per decine di milioni di euro per prestazioni di cui non vi è traccia all’interno dell’ASP. 
Un sistema collaudato di malaffare che, con la complicità di uno stato che attraverso i suoi commissari inviati in Calabria ha fatto finta di non vedere e non sapere, ha portato al tracollo la sanità calabrese. Uno stato che ha, però, di proposito penalizzato i cittadini che, in nome della tenuta dei conti, si sono visti cancellare il sacrosanto diritto alla cura. 
Sembra ora, con l'attenzione mediatica di queste settimane che le cose possano seriamente cambiare e che si è preso finalmente coscienza di questo fallimento totale della gestione della sanità calabrese. 
Mi auguro si possa aprire al più presto un dibattito serio, concreto e fattivo che sia capace di mettere finalmente al centro di ogni azione la tutela dei diritti dei cittadini, che chiuda i pozzi senza fondo della sanità privata e che, soprattutto, risarcisca i cittadini di quei territori come Cariati che 10 anni fa, per scelte scellerate, sono stati costretti a pagare il prezzo più alto in termini di offerta sanitaria di tutta la regione Calabria.

25 nov 2020

Ennesimo finanziamento regionale perso. Questa volta la disamministrazione iGreco penalizza i portatori di handicap del comune di Cariati

Ancora una volta i Cittadini cariatesi devono pagare il prezzo dell’incapacità politica e amministrativa della disamministrazione Igreco che, purtroppo, invece di interessarsi dei molteplici problemi di Cariati e dei Cariatesi continua solo ed esclusivamente nell’opera costante del dispetto personale nei confronti di chi ha il coraggio di schierarsi apertamente contro questo assurdo modo di fare politica e di gestire la cosa pubblica.

È dei giorni scorsi la notizia dell’erogazione da parte della Regione Calabria dei contributi ai sensi della legge N. 13/1989, “disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati”, relativi all’annualità 2018.


Nel Nostro comune erano state presentate ben 5 istanze di 5 famiglie con al proprio interno portatori di handicap, che confidavano in queste risorse per realizzare opere finalizzate al superamento ed eliminazione di barriere architettoniche che costituiscono ostacolo alla mobilità del portatore di handicap.


Con decreto N. 1258/2020 del Dipartimento Infrastutture, Lavori Pubblici, Mobilità, è stato approvato l’elenco dei 33 comuni beneficiari per un totale finanziato di € 296.085,10.

In questo elenco, come nella quasi totalità degli elenchi di finanziamento in favore dei comuni calabresi predisposti dalla Regione Calabria negli ultimi 4 anni, non vi è traccia del Comune di Cariati che, purtroppo, per i nostri 5 sfortunati Concittadini, ha presentato la domanda in ritardo rispetto ai tempi previsti dalla Regione Calabria.


Questi Cittadini non potranno avere quindi, per colpa gravissima di questa disamministrazione comunale, nessun finanziamento che avrebbe consentito Loro di migliorare le condizioni di vita all’interno delle proprie case.


Mi chiedo, ancora una volta, cosa ci stiano a fare all’interno del palazzo questi incapaci, considerato che oltre a non produrre niente di buono per la collettività arrecano anche danni a persone tra le quali evidenziamo quelle che appartengono alle fasce più deboli della nostra società. 


Non è più possibile assistere inermi difronte a questo pietoso modo di amministrare il Nostro comune! È Necessario che i Cariatesi liberi, quelli senza padrone, che non tollerano più questo stato di cose inizino a ribellarsi ed a chiedere a gran voce di porre fine a questa penosa disamministrazione comunale che continua a dimostrare giorno dopo giorno di essere la peggiore di tutta la storia di Cariati.






22 nov 2020

Il sindaco di Cariati conferma ancora una volta la sua totale inaffidabilità e inadeguatezza a gestire gli interessi dei Cariatesi

Il sindaco di Cariati conferma ancora una volta la sua totale inaffidabilità e inadeguatezza a gestire gli interessi dei Cariatesi e continua a chiedere a destra e a manca l'attivazione di una Casa della Salute a Cariati, Casa della Salute che nessuno nel Nostro comune vuole. 

Tale assurdo comportamento disattende, però, i deliberati del Consiglio comunale di Cariati del 5 maggio 2020 e dell'11 ottobre 2018, consigli comunali convocati dal gruppo di opposizione, nel quali all'unanimità è stato stabilito di bandire ogni tipo di richiesta di attivazione a Cariati di una Casa della Salute. 

Nonostante tali deliberati, lo scorso 30 settembre, il sindaco con nota prot. 13656 ha diffidato il commissario ad acta per la sanità calabrese, il ministro della salute e il presidente della Regione Calabria all'immediata realizzazione della Casa della Salute nell'ex ospedale di Cariati. 

Un atto vergognoso che conferma, semmai ci fosse ancora la necessità di conferme, le reali intenzioni di questo sindaco e della maggioranza che lo sostiene sulla vicenda riapertura Ospedale di Cariati. 

Del resto nell'unico incontro con l'ex commissario ad acta Cotticelli avvenuto a Rossano il 6 settembre 2019, l'assessore Ciccopiedi in rappresentanza del comune di Cariati aveva richiesto solo ed esclusivamente di "Avviare in tempi stretti i lavori per l’apertura della Casa della Salute nell’ex Ospedale Cosentino e potenziare il Punto di Pronto Intervento (PPI)".  Niente altro! 

Tali comportamenti, del tutto personali e per nulla di istituzionali, non hanno fatto altro che danneggiare e penalizzare un intero territorio che è stato privato in modo vergognoso del diritto alla salute e che in queste settimane sta chiedendo a gran voce, soprattutto alla politica e alle istituzioni, solo ed esclusivamente il reinserimento dell'Ospedale di Cariati nella rete ospedaliera regionale per acuti. 

Del resto l'affermazione fatta questa mattina dalla commissaria dell'ASP di Cosenza nel corso della sua ispezione alla struttura ospedaliera di Cariati che il territorio vuole solo di una Casa della Salute, la dice tutta sulle reali intenzioni del sindaco di Cariati e della maggioranza che lo sostiene e sugli effetti prodotti nei soggetti preposti alla riapertura del Nostro Ospedale dai loro atti e dai loro comportamenti. 

Atti e comportamenti con i quali Il sindaco e la maggioranza che lo sostiene, hanno preso in giro i Cariatesi e hanno totalmente ignorato quanto stabilito dal consiglio comunale di Cariati. 

Nonostante queste evidenze, il sindaco e la maggioranza che lo sostiene, continuano negli incontri pubblici ad ergersi a paladini della riapertura del Nostro Ospedale, quando invece dovrebbero avere la decenza di mettersi da parte ed evitare di continuare a prendere in giro un'intera Comunità. 

Comunità che non deve mollare e deve lottare fino alla fine per far capire a chi decide le sorti della Sanità calabrese che la rivendicazione del Nostro Ospedale nella rete regionale per Acuti è un sacrosanto diritto al quale Noi Cariatesi non rinunceremo più.




10 nov 2020

13 giu 2020

Il Consiglio di Stato boccia l'ampliamento della Discarica privata di Scala Coeli

La quarta sezione del Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ha respinto l'appello cautelare proposta dalla ditta Bieco srl contro l'Agenzia del Demanio per la riforma dell'ordinanza cautelare del TAR Calabria n°210 del 10 aprile 2020, concernente il decreto regionale del commissario ad acta di autorizzazione all'ampliamento della discarica di Scala Coeli. Un decreto "viziato" da un iter burocratico assai strano e rilasciato da un commissario ad acta nominato in sostituzione della Regione Calabria che ancora una volta aveva preferito "lavarsi le mani" sulla vicenda discarica di Scala Coeli e, soprattutto, senza che venissero tenuti in considerazione tutti i pareri negativi espressi dai vari uffici competenti e, soprattutto, di quello dell'Agenzia del Demanio relativo alla sdemanializzazione dell’area che avrebbero fatto si che mai si potesse rilasciare quella autorizzazione. 

Una bellissima notizia che ci auguriamo ponga definitivamente fine ad uno scempio ambientale perpetrato in danno di tutto il territorio del basso Ionio cosentino e dell'alto Crotonese.

Un ringraziamento sentito a Legambiente nazionale e, in particolare, al circolo "Nicà", che da sempre hanno portato avanti questa battaglia in difesa del nostro Territorio e della "Sua Bellezza" e che oggi può tirare, finalmente, un grandissimo sospiro di sollievo.

Legambiente che, in perfetta solitudine, ha proposto anch'essa ricorso al TAR contro il decreto della Regione Calabria n° 14284/2019 di autorizzazione all’ampliamento della discarica di Scala Coeli.

Infatti, ne il comune di Scala Coeli ne nessun comune del territorio, hanno inteso opporsi al decreto autorizzativo di ampliamento della discarica di Scala Coeli.

Addirittura, il comune di Cariati, nonostante, il deliberato all'unanimità del Consiglio comunale n° 37/2019 di invito alla giunta di costituirsi al TAR contro il decreto, stranamente, ha preferito non dare seguito a tale mandato facendo cadere nel dimenticatoio la vicenda discarica di Scala Coeli.

Mi auguro che questa sentenza ponga definitivamente fine a questa brutta pagina di malamministrazione della cosa pubblica e una volta per tutte chiuda la vicenda discarica di Scala Coeli. 

L'invito a Legambiente a non mollare ed a iniziare ad attivare le procedure di bonifica del sito già saturo della prima discarica realizzata in violzione di tutte le normative in contiguità di coltivazioni biologiche con produzioni agro-alimentari certificate e di qualità.

30 mag 2020

Una disamministrazione di Bugiardi!

Quanto pubblicato sulla pagina Facebook del comune di Cariati, dal solito comunicatore seriale ancora una volta mal suggerito dal solito "potente" della disamministrazione igreco, è assolutamente falso e lede profondamente la dignità, non soltanto dei consiglieri comunali di minoranza, ma, dell'intero consiglio comunale di Cariati. I fatti mal raccontati dal comunicatore seriale, sono privi di ogni fondamento e non corrispondono a quanto accaduto questa mattina al centro sociale di Cariati. 

Infatti, accusare la minoranza di "abbandonare i lavori sulla rettifica della deliba sull'ospedale", è assolutamente falso e non veritiero. All'ordine del giorno del consiglio comunale di questa mattina non vi era nessuna rettifica di deliberazione del consiglio comunale di Cariati. Tantomeno, quella sulla questione sanità territoriale, i cui contenuti, come tutti ben sappiamo, sono stati modificati rispetto a quanto realmente deliberato del consiglio comunale dello scorso 5 maggio. Anche i più sprovveduti sanno che una delibera consiliare si può modificare solo ed esclusivamente con un nuovo deliberato consiliare che revochi o rettifichi il precedente deliberato. 

La verità è che questa disamministrazione comunale non ha mai inteso concretamente modificare il deliberato farlocco del consiglio comunale dello scorso 5 maggio sulla sanità territoriale e, del resto, ha già diversi giorni addietro inviato agli interlocutori istituzionali sovracomunali ed ai sindaci del territorio un documento confusionario che dice altro rispetto alla volontà del consiglio dello scorso 5 maggio. Un documento che, ricordo a me stesso, chiede tutto e il contrario di tutto per non ottenere nulla. 

Così come, è assolutamente falso dire che il consiglio non si è tenuto per colpa dei consiglieri di minoranza. All'appello mancavano, oltre alla sospesa sindaca, 2 consiglieri di maggioranza che hanno fatto si, volutamente, che mancasse questa mattina il numero legale. 

Continuare a voler nascondere ai cariatesi l'agonia politico-amministrativa nella quale versa da tempo la disamministrazione Igreco, rappresenta per il comunicatore seriale ma, soprattutto, per i "potenti" del palazzo, l'ennesima presa in giro alla quale i cittadini senza alcun interesse del nostro comune ormai non credono più. 

Sarebbe opportuno uno scatto di orgoglio immediato di quanti non tollerano più il modo di agire di questi "potenti", che ponga finalmente fine ad una disammistrazione che ha prodotto e continua produrre solo danni per la nostra Cariati.


25 mag 2020

I 5 Stelle di Cariati, ancora una volta, confermano l'assoluta inconsistenza della loro azione politica.

Ho letto il comunicato (?) dell'info Point 5 stelle di Cariati che, improvvisamente, come "un fiume in piena rompe gli argini perché la misura è colma". Un titolone che auspicava, finalmente, una presa di posizione di un movimento politico che da tempo raccoglie tantissimi voti nella nostra Cariati su qualche problematica di interesse collettivo. 

Ebbene, ancora una volta, non si è avuta da parte dei 5S di Cariati nessuna presa di posizione su qualche problema di interesse collettivo, ma, ancora una volta, solo il volersi prendere meriti su azioni di altri, su vicende in merito alle quali nulla hanno fatto, su fatti di cui, purtroppo, confermano di non conoscere nulla. 

Invece di pretendere, dai loro amici amministratori il rispetto di quanto accaduto al consiglio comunale di Cariati, convocato per discutere di sanità ancora una volta dall'opposizione, e quindi di dare seguito, unicamente e senza fronzoli di altra natura, alla proposta redatta dal dott. Tullio Laino e condivisa dall'On. Francesco Sapia, richiamano, non si sa chi, a "un’intesa tra maggioranza e opposizione per dare ancora più forza alla proposta dell’On Sapia e del dott. Laino, già recepita positivamente all’ultimo Consiglio Comunale, che prevede il reinserimento del Vittorio Cosentino di Cariati nella rete ospedaliera". 

O io vivo su un altro pianeta, oppure, cosa più certa e plausibile, i 5S di Cariati non hanno ben capito quali siano i termini del confronto e, soprattuto, cosa sia effettivamente avvenuto nel consiglio comunale del 5 maggio scorso. 

La "disunione d’intenti, perché forse qualcuno pensa di mercanteggiare il Vittorio Cosentino alle prossime elezioni comunali", che citano, ripeto, senza sapere aver ben capito i termini della discussione, è da ricercare solo nella maggioranza loro amica del comune di Cariati e non certo nell'opposizione di Cariati Unita che, pur avendo una propria proposta di riorganizzazione territoriale della sanità nella sibaritide, ha votato e sostiene, oggi, convintamente, la proposta, redatta dal dott. Tullio Laino e condivisa dall'On. Francesco Sapia, di creazione di un ospedale di base dello Ionio, da ubicare nelle strutture di Cariati e Trebisacce, e di un ospedale di secondo livello da ubicare nelle strutture di Rossano e Corigliano. 

Del resto, scrivere "dal momento che qualcuno in recenti interviste millantava che la precedente amministrazione aveva fatto ricorsi e quindi intrapreso azioni legali, contro il Piano di Rientro del 2010 di Scopelliti, alla stessa stregua di Trebisacce e Praia a Mare, è doveroso per i cittadini conoscere la verità ed essere messi a conoscenza di eventuali atti che attestino quanto affermato pubblicamente", rappresenta la certificazione che i 5S di Cariati nulla conoscono della storia degli ultimi 30 anni del nostro paese. 

So che non è facile reperire una sentenza, ma prima di scrivere l'ennesima falsità, come spesso capita ai 5S di Cariati, potevano tranquillamente chiedere delucidazioni e si sarebbe potuta fornire copia della sentenza di cui, a loro dire non vi sarebbero "prove tangibili" in quanto "il diritto amministrativo", forse per loro "non è un diritto orale". 

Il Comune di Cariati ha presentato al TAR Calabria nel 2011 il ricorso, n.65, a firma degli avvocati Morcavallo e Salvati per l'annullamento del decreto 18/2010 del commissario ad acta della sanità calabrese (vedasi allegato a questo post). 

Così come, il Comune di Cariati ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR Calabria. Per i 5S di Cariati, così solerti e iper attivi, non sarà difficile reperire quell'atto e renderlo pubblico, così da sbugiardare se stessi. 

Purtroppo, ancora una volta, pur di scrivere qualcosa ad ogni costo, si scrive di tutto senza dire nulla se non bugie e falsità che non servono, queste sì, alla causa comune che buona parte dei Cariatesi stanno portando avendo per riottenere l'apertura dell'ospedale di Cariati. 

Se proprio i 5S di Cariati vogliono scrivere qualcosa, per protagonismo e non per altro, invitino i loro amici della maggioranza a rettificare la delibera n.2/2020 del consiglio comunale di Cariati lasciando nel deliberato solo la proposta Laino-Sapia e rimuovendo ogni riferimento a Casa della Salute e Ospedale di area svantaggiata che sono in contrasto con quanto scritto in quella proposta. 

Così facendo potranno sì dire di aver dato anche loro un minimo contributo alla causa Ospedale di Cariati.

23 mag 2020

A Cariati mancava un Ponzio Pilato!

Ed ecco pronto e servito anche lui. 

Infatti, sulla scandalosa delibera sull’ospedale, il facente funzioni presidente del consiglio comunale di Cariati preferisce lavarsi le mani decidendo di non decidere e rinviando il tutto al prossimo consiglio comunale dove dovranno essere approvati i verbali delle sedute precedenti. In quella sede, infatti, secondo il facente funzioni presidente del consiglio comunale di Cariati, “potranno essere precisate le volontà di ogni singolo consigliere comunale”. 

Niente altro! Nessuna rettifica di deliberazione, nessuna nuova delibera. Tutto resterà così come è e la scandalosa delibera che, ricordo non rappresenta affatto la volontà del consiglio comunale di Cariati ma, solo ed esclusivamente, quella della maggioranza dell’alternativa, non sarà modificata. 

Del resto, nonostante le ripetute sollecitazioni di questi giorni arrivate da ogni parte per modificare il deliberato del consiglio, quel deliberato, che chiede tutto e il contrario di tutto per non ottenere nulla, è stato inviato, parlando falsamente di documento unitario e condiviso, a tutti gli interlocutori istituzionali possibili che di certo rideranno una volta letto il contenuto. 

Il facente funzioni presidente del consiglio comunale di Cariati, proprio per garantire tutto il consiglio comunale, avrebbe dovuto ritirare la scandalosa delibera e ripubblicarla con il contenuto reale, visto da tutti, di quanto discusso nel consiglio comunale dello scorso 5 maggio, ponendo così fine ad una assurda vicenda che avrebbe dovuto avere come esito una deliberazione chiara e limpida di adesione alla proposta Laino-Sapia, per come condiviso dalla quasi totalità dei presenti a quel consiglio comunale. 

Purtroppo, anche lui, ha dimostrato di non esercitare il ruolo di presidente del consiglio super partes, mantenendo un deliberato farlocco attraverso il quale è stata stravolta la limpida volontà di un consiglio, convocato dall’opposizione, che sarebbe dovuto servire solo a dare forza alla grande richiesta che da ogni parte del nostro territorio arriva da mesi di riapertura del nostro ospedale. Purtroppo, è chiaro ormai a tutti, che questa maggioranza non vuole proprio sentir parlare concretamente della sanità pubblica a Cariati. 

#unavergognasenzafine

21 mag 2020

Quanto deliberato dal Consiglio comunale di Cariati sulla questione Ospedale non corrisponde a quanto votato dai Consiglieri

“Errare è stato dell’uomo, ma è diabolico perseverare nell’errore per superbia” (Sant’Agostino d’Ippona) e per tutela di interessi di pochi (aggiungo Io).

È questo il  primo pensiero dopo aver letto, molto ma molto incredulo, il comunicato stampa del Comune di Cariati nel quale si parla di “documento unitario” sulla questione ospedale di Cariati, condiviso, a dire del comune di Cariati, oltre che da tutti i consiglieri comunali, dai sindaci del territorio, dal consigliere regionale Graziano e dal deputato Sapia.

Ciò è assolutamente falso e non corrisponde a quanto io, consigliere comunale, ho votato alla fine del consiglio comunale di Cariati. Mai avrei potuto votare un documento nel quale si parla di recepire la proposta del deputato Sapia di costituzione di HUB a Corigliano Rossano, quindi ospedale di secondo livello, e di un Ospedale di base dello Ionio da condividere tra Cariati e Trebisacce, chiedendo l’attivazione di un ospedale di area svantaggiata a Cariati con supporto all Spoke di Corigliano-Rossano.

Quindi, come consiglio comunale di Cariati, avremmo deliberato cose che sono incompatibili tra loro e che non posso essere richieste nello stesso deliberato.

Tutto questo significa, chiaramente, chiedere tutto e il contrario di tutto e lo si fa, è evidente, per non ottenere nulla per l’ospedale di Cariati e per lasciare tutto com’è o anche peggio!

Questo è, chiaramente, ciò che vuole la maggioranza del comune di Cariati, vittima di un macroscopico conflitto di interessi in campo sanitario che impedisce ogni azione in favore della riapertura dell’ospedale di Cariati.

La chiara  e limpida volontà espressa nel consiglio comunale di Cariati emersa dalla quasi totalità degli interventi è quella di adesione esclusiva alla proposta formulata dal dott Laino e fatta propria dal deputato Sapia che prevede l’istituzione di HUB nella Sibaritide e un ospedale di base dello Ionio tra Cariati e Trebisacce.

Tutto ciò è stato ribadito più volte al presidente del consiglio comunale facente funzioni, alla segretaria comunale, al sindaco facente funzioni, a diversi componenti della maggioranza i quali, tutti nessuno escluso, hanno preferito, pur di attenersi agli ordini del capo, fare orecchie da mercante ed hanno preferito  mantenere un deliberato confusionario, privo di qualsivoglia logica tecnico - politica che farà ridere ogni interlocutore istituzionale al quale sarà sottoposto.

Purtroppo, dopo le risate degli interlocutori istituzionali, il risultato sarà solo ed esclusivamente quello che la riapertura del nostro ospedale rimarrà per Cariati e i Cariatesi una mera utopia e questo momento favorevole, nel quale un territorio unito avrebbe potuto, finalmente, riottenere il tanto auspicato diritto alla salute, passerà senza alcun significativo risultato.

Con il compiacimento esclusivo dei signori della maggioranza del comune di Cariati che hanno ancora una volta calpestato ogni tipo di democrazia pur di andare nella direzione della tutela degli interessi di pochi a discapito dell’interesse di un’intera comunità e di un intero territorio.

19 mag 2020

Ospedale di Cariati: continuano i giochini e i giochetti dell'alternativa

Mai come in questo preciso momento storico l’occasione è stata così favorevole per riaprire finalmente il presidio ospedaliero di Cariati e garantire al nostro territorio nuovamente il diritto alla salute sancito dalla costituzione italiana. 

Infatti, con il decreto Rilancio lo stato prevede il potenziamento e la riorganizzazione  della rete ospedaliera, della rete assistenziale e dell’attività di sorveglianza attiva.  Per questi servizi vengono stanziati oltre 3 miliardi e 200 milioni di euro per il 2020. 

A Cariati, invece, una chiara parte politica, che, purtroppo non vuole l’apertura di un Ospedale pubblico, si nasconde dietro a giochini e giochetti invece di mettere in campo, con determinazione e celerità, ogni azione necessaria che questo particolare momento meriterebbe. 

Sono passati 15 giorni dal consiglio comunale sulla questione ospedale, convocato dal gruppo consiliare di Cariati Unita, ed ancora non si ha formalizzata la chiara volontà espressa chiaramente da quasi tutti gli intervenuti a quel consiglio: recepire integralmente la proposta di creazione di ospedale HUB nella Sibaritide e di un ospedale di base negli ospedali di Cariati e Trebisacce. 

Niente altro oltre a questo! 

Una vergogna senza fine da parte di chi sulla sanità e, in particolare, sulle false promesse in campo sanitario, ha costruito le proprie fortune politiche.

9 mag 2020

Sanità calabrese senza alcuna strategia e progetto. Riaprire subito Ospedale di Cariati

Dal Quotidiano del Sud apprendo la notizia di un'imminente riapertura dell'ospedale di Soriano.

Soriano si trova a soli 19 chilometri dall’ospedale di Vibo Valentia e a soli 13 chilometri dall’ospedale di Serra San Bruno, in una provincia, quella di Vibo che conta appena 160 mila abitanti. 

Eppure il Sindaco di quel comune, un medico che non ha interessi nella sanità privata da tutelare, riesce nel 2020, con impegno e dedizione concreti, a riaprire un ospedale chiuso nel 2010 al pari di quello di Cariati. 

Il Commissario dell’ASP di Vibo, che ha una visione diversa del futuro dei piccoli ospedali chiusi, annuncia in visita insieme al sindaco di Soriano, l”imminente riapertura dell”ospedale di quel paese. Zuccatelli, commissario dell’ASP di Cosenza, invece, intervistato dai ragazzi di Uniti nella Speranza, dice ai Cariatesi tutto il Contrario e cioè che Ospedali come quelli di Cariati non devono essere aperti! 

Tutto ciò, dimostra, purtroppo, che la Sanità calabrese non ha alcuna strategia e nessun progetto, che naviga a vista e che vale ancora oggi la regola del “SANTO IN PARADISO”. 

Regola che in considerazione di quanto sta accadendo nel mondo in questi ultimi mesi, non è più accettabile!

Perché Noi non siamo cittadini di serie C e chi di competenza deve spiegarci, una volta per tutte e in modo chiaro ed inequivocabile, il perché il Nostro Ospedale, l’Ospedale di Cariati, che non doveva essere chiuso e che ha tutte le carte in regola per essere riaperto, deve continuare a restare chiuso. 

Qualcuno deve dire chiaramente perché nella Sibaritide dobbiamo continuare, per manifesta volontà di una classe politica incapace, a restare con livelli essenziali di assistenza pari a 0,93 posti letto per mille abitanti, al di sotto di moltissimo di ogni garanzia di diritto alla salute e alla vita prevista dalle leggi dello Stato italiano. 

Qualcuno si permetta di dire no alla nostra proposta, votata qualche giorno fa in consiglio comunale, di riorganizzazione della sanità del territorio con la riapertura del nostro ospedale. A quel no, che quasi tutti ci auguriamo non venga più pronunciato, questa volta ci opporremo in modo molto ma molto forte e determinato. 

Dal Quotidiano del Sud - On line:
SORIANO CALABRO (VIBO VALENTIA) – Inizia a prendere forma l’impegno per la riapertura dell’ex Ospedale di Soriano Calabro. Un progetto importantissimo per il borgo dell’entroterra vibonese, crocevia di molti centri non solo delle preserre, ma punto strategico anche per altre cittadine, considerata l’ubicazione del presidio sanitario a due passi dall’uscita autostradale. Questa mattina il nosocomio sorianese è stato attenzionato dalla visita del Commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia, Giuseppe Giuliano, accompagnato da altri dirigenti quali Michele Comito, direttore del reparto di cardiologia dell’ospedale Jazzolino e Antonio Talesa, direttore del 118 dell’area centrale della Calabria, oltre al sindaco e medico di Soriano, Vincenzo Bartone. «La struttura va ripristinata e messa in totale sicurezza – ha dichiarato il Commissario straordinario Giuliano – È un impegno già preso e si lavorerà a un progetto per il presidio, realizzabile in tempi brevi».
Un impegno da considerarsi già preso, è quanto tiene a sottolineare il Commissario durante l’incontro con il primo cittadino, in cui si è discusso e valutato anche un potenziamento dell’attività ambulatoriale in essere che farà da apripista a una riapertura per cui saranno vagliati diversi progetti.
«Soriano vanta una struttura sanitaria e una posizione molto importante – ha evidenziato Comito – nella provincia di Vibo. Occorre tener conto delle esigenze sanitarie dei cittadini e creare anche una rete sanitaria con gli altri presidi . L’impegno è di tutti».
Soddisfazione espressa dal sindaco, dopo l’incontro con i dirigenti «Ho piena fiducia dei colleghi e grande stima per l’operato e l’impegno del Commissario straordinario Giuliano, tenendo conto del difficile stato in cui versa la sanità calabrese – ha precisato Vincenzo Bartone – Dopo anni di chiacchiere, è giunto il momento di dare risposte serie e concrete alla comunità ma anche al territorio e ristabilire le esigenze primarie da cui ripartire. Il mio impegno da amministratore e da medico, per la riapertura in tempi brevi dell’Ospedale, sarà massimo».

https://www.quotidianodelsud.it/calabria/vibo-valentia/politica/infrastrutture/2020/05/08/verso-la-riapertura-dellospedale-di-soriano-sopralluogo-dei-vertici-dellasp-di-vibo-valentia/?fbclid=IwAR1GKAgJ_PpCL8I6q9Q9uM8ywCLRaOODuM8dVOtwgFP7BaGQHXpuYrl7V7c

6 mag 2020

Il mio intervento al consiglio comunale di Cariati sulla questione sanità del territorio

Si è tenuto il 5 maggio 2020 presso il teatro comunale di Cariati, il Consiglio comunale convocato dal gruppo consiliare di Cariati Unita per discutere il punto "EMERGENZA SANITARIA TERRITORIALE - RIAPERTURA EX OSPEDALE VITTORIO COSENTINO INIZIATIVE ISTITUZIONALI E POLITICHE". 

Il Consiglio, aperto alla partecipazione dei sindaci e dei rappresentanti istituzionali del territorio, ha visto l’approvazione all’unanimità di un documento unitario che ha recepito tutte le richieste formulate dai Consiglieri comunali di Cariati Unita nel corso del consiglio. 

In particolare, è stata condivisa, su nostra richiesta, la proposta del deputato Francesco Sapia di attivazione di un Ospedale HUB a Corigliano-Rossano e di un Ospedale generale condiviso tra Cariati, che verrebbe così reinserito nella rete ospedaliera regionale per acuti, e Trebisacce. 

Una proposta di certo migliorativa rispetto a quella della maggioranza che aveva previsto nel documento sottoposto al Consiglio l’inserimento dell’Ospedale di Cariati come area svantaggiata. 

Dal documento abbiamo preteso la rimozione di ogni riferimento alla Casa della Salute ed ad eventuali azioni legali da intraprendere da parte del comune contro non si sa chi e per cosa. 

Ora non bisogna mollare e sostenere tutti quanti la riapertura del nostro ospedale. 
Le condizioni questa volta ci sono tutte.

Il mio intervento integrale.


24 apr 2020

Un mio intervento del 2012 nel Consiglio provinciale di Cosenza sulla sanità provinciale al collasso.

Il mio intervento al Consiglio provinciale del 15 ottobre 2012 convocato per discutere l'ordine del
giorno "SANITA' AL COLLASSO. Necessari interventi urgenti e mirati per garantire le prestazioni sanitarie ed i servizi ospedalieri a tutela della salute dei cittadini".

In quella sede evidenziavo, tra molte altre cose, alle Istituzioni, sindaci, consiglieri e assessori provinciali, consiglieri regionali, deputati, senatori, e alla Politica presenti, la necessità di richiedere al commissario Scopelliti e al Ministero della Salute l’attivazione di un secondo HUB in provincia di Cosenza e precisamente nella Sibaritide.

A tale richiesta "Scopelliti & Co", purtroppo non diedero alcun seguito. La stessa, purtroppo, non fu sostenuta dalla quasi totalità della Politica cosentina che in parte non aveva ben compreso l’utilità della stessa e nella parte restante, quella che da sempre ha impedito che il nostro territorio “avesse maggiore importanza e rappresentanza“, aveva capito fin troppo bene a cosa sarebbe servita.

Oggi, dopo 8 anni, il deputato Sapia la ripropone. Speriamo possa trovare accoglimento e che si possa finalmente attuate una concreta riorganizzazione dell’offerta sanitaria su tutto il territorio della Sibaritide.


23 apr 2020

Sanità Sibaritide: Basta Campanilismi, occorre proposta unica condivisa.

I Cittadini della Sibaritide continuano ad essere i più penalizzati in termini di offerta sanitaria
dell’intera regione Calabria. A fronte di una popolazione di circa 200 mila persone, i posti letto disponibili nell’unica struttura sanitaria pubblica attiva sul territorio, lo Spoke condiviso Rossano-Corigliano, sono circa 180 con una percentuale di appena 0,9 posti letto per mille abitanti. Con tali numeri è evidente che ai cittadini viene negato il diritto alla salute e chi ha responsabilità di gestione della nostra sanità deve porre immediatamente rimedio a tale assurda situazione. 

Nel 2010 con lo scellerato piano di rientro dal deficit sanitario sono stati soppressi nel territorio 2 ospedali, Cariati e Trebisacce, e sono stati accorpati in uno solo quelli di Corigliano e di Rossano. Siamo passati da un’offerta sanitaria pubblica territoriale di 420 posti letto suddivisi in 4 presidi ospedalieri, ad unica offerta concentrata nell’area urbana Corigliano-Rossano che sulla carta avrebbe dovuto avere circa 270 posti letto. Una riduzione drastica del 35% che ha interessato in tale entità solo questa parte di territorio regionale. A nulla sono valse le ripetute proteste dei singoli territori di Cariati e di Trebisacce, lasciati inspiegabilmente soli dal resto del territorio. Il commissario, per logiche, solo ed esclusivamente, politiche e non tecnico – programmatorie, di forza approvò con il DPGR 18/2010 quel piano che ha ridotto in modo vergognoso la sanità territoriale della Sibaritide. 

Purtroppo, allora come oggi, i territori continuano a rivendicare, ognuno per se, il diritto ad una sanità pubblica funzionante ed efficiente. E chi di competenza continua ad operare infischiandosene completamente di quanto viene richiesto da questa parte di Calabria che conta 39 comuni e quasi 200 mila abitanti. 

È, pertanto, improcrastinabile, la necessità di formulare una proposta complessiva ed unitaria dell’offerta sanitaria del territorio della Sibaritide sostenuta da tutti i Sindaci ed in primis dal Sindaco di Corigliano – Rossano Falvio Stasi. Una proposta che superi, finalmente, i campanilismi che da sempre caratterizzano le rivendicazioni, giustissime, dei singoli comuni, e che garantisca, attraverso la valorizzazione delle 4 strutture ospedaliere presenti, il sacrosanto diritto alla salute a tutto il territorio che va da Rocca Imperiale fino a Cariati. Una proposta che rivendichi la creazione di un secondo Spoke sul territorio e l’attivazione complessiva nelle 4 strutture ospedaliere di almeno 376 posti letto per acuti. Posti che non sono altro che quelli previsti per il Nuovo Ospedale della Sibaritide di cui ancora purtroppo non si conosce il destino e che sarebbero comunque inferiori ai 582 che spetterebbero ai cittadini della Sibaritide se si dovesse rispettare il criterio previsto dalle normative di 3 posti letto ogni mille abitanti. 

La fragilità dimostrata dalla nostra offerta sanitaria in questi dieci anni e negli ultimi mesi, in particolare, ci impone di non perdere altro tempo. Il prossimo consiglio comunale di Cariati, che si terrà nei prossimi giorni in seduta aperta alla partecipazione dei sindaci del territorio, può diventare il punto di partenza per questa nuova proposta territoriale alla quale per forza di competenza dovrà dare ascolto e seguito.

11 apr 2020

La vergogna della tenda per il triage all'ospedale di Cariati




In questo video, girato questa mattina, vi mostro le condizioni della Tenda del pre Triage installata lo scorso 13 marzo alla presenza in pompa magna del sindaco FF di Cariati e di altri disamministratori del nostro comune. 

La tenda, che dovrebbe far parte delle misure di contenimento dei contagi da Coronavirus in vigore attulamente in Italia, rappresenta uno dei tanti strumenti per una presa in carico efficace ed efficiente dei possibili casi di Coronavirus e, nello stesso tempo, dovrebbe consentire di non esporre a rischio di contagio gli altri cittadini in attesa al pronto soccorso, i sanitari e di conseguenza anche tutti coloro che frequentano o sono ricoverati in ospedale. La stessa dovrebbe delineare un percorso dedicato e riservato alle persone che si presentano al Pronto Soccorso con sintomi influenzali (febbre, tosse, raffreddore e mal di gola). 

A Cariati niente di tutto questo! 

Totale abbandono, degrado, menefreghismo di chi continua a predicare bene, con i selfie e con i comunicati stampa farlocchi, e poi opera in direzione totalmente opposta a quelli che sono gli interessi dei cittadini. A cominciare dalla questione dell'Ospedale di Cariati. 

VERGOGNA!

8 apr 2020

Emergenza COVID19

E' passato quasi un mese dal DPCM "Cura Italia" con il quale per motivi di contenimento della diffusione del CoronaVirus si è deciso di procedere alla chiusura di tantissime attività produttive. 
Ad oggi, purtroppo, con una situazione sociale esplosiva, ancora nessun euro è stato erogato in favore delle imprese, degli autonomi, dei dipendenti e questo Governo, quotidianamente ormai, sceglie di non adottare provvedimenti concreti e scegli di prendere per i fondelli il popolo italiano.
L'ultima trovata di Conte il "più poderoso provvedimento nella storia della Repubblica", nel quale elargiscono alle imprese italiane solo ed esclusivamente prestiti bancari che dovranno restituire nei prossimi anni e nemmeno a costo zero. Il ministro Patuanelli lo spaccia come il provvedimento "più ampio in Europa".
In Germania e in quasi tutti gli altri Paesi dove ci sono Governanti capaci, gli aiuti sono concreti ed erogati in tempi rapidissimi. Soprattutto, vengono erogate somme a fondo perduto che consentono a chi in difficoltà di superare questa drammatica fase.
Da Noi, in Italia, ci si perde tra l'incapacità e i mille rivoli di una burocrazia che in questa particolare momento storico andrebbe totalmente abolita. Ma, forse, complicare le cose è la scelta di chi non vuole aiutare concretamente i Cittadini italiani. 

L’Italia ha bisogno di provvedimenti seri e concreti, e ne ha bisogno subito. Ne va della vita e del lavoro di decine di milioni di nostri connazionali.



6 apr 2020

Considerazioni sulla Sanità calabrese inviate al vice Ministro della Salute Pierpaolo Sileri


Ho postato in data odierna sulla pagina Facebook del vice Ministro della Salute, dottor Pierpaolo Sileri, queste brevi considerazioni sulla Sanità calabrese.


Gentile Dottor Sileri,

la ringrazio per l’enorme sforzo che sta compiendo in queste settimane e per l’approccio nuovo e competente che sta mettendo nell’esercizio di questo delicato ruolo a cui è stato chiamato.

Le scrivo dalla Calabria e con molta franchezza devo dirle che, purtroppo, i problemi reali, quelli di cui i giornalisti come Giletti e i commissari, che dovrebbero rispondere solo al Governo, essendo la Sanità calabrese commissariata, non vengono portati alla Sua attenzione e, quindi, restano inaffrontati.

Questi problemi, che non fanno audience e che continuano a lasciare Noi calabresi senza alcuna offerta sanitaria degna di un Paese civile, scaturiscono da vergognose gestioni, anche attuali, di un piano di rientro che da più di dieci ormai non ha operato nella direzione del risanamento e dell’efficentamento dell’offerta sanitaria pubblica. A fronte della riduzione costante della spesa sanitaria pubblica, per ogni Cittadino calabrese vengono investiti circa 15€ pro capite che rappresenta la più bassa per tutta l’Europa, nessun taglio si è operato in favore del privato.

In Calabria, dottor Sileri, la sanità privata si fa solo con i soldi pubblici, che continuano ad essere elargiti senza alcuna riduzione alle lobby che negli ultimi dieci anni hanno gestito quasi 5 miliardi di euro di risorse pubbliche. Ai Calabresi, in nome del contenimento della spesa pubblica, sono stati richiesti sacrifici ma, nonostante questi sacrifici, sono stati privati di poter ricevere una degna assistenza sanitaria pubblica. I vari commissari, calati dal governo a gestire la nostra sanità in realtà difficili di cui nulla conoscevano e conoscono, hanno continuato e continuano ancora oggi a tagliare solo le risorse e l’offerta sanitaria destinate al pubblico. Nulla è stato tagliato sulle risorse destinate al privato. Le risorse pubbliche destinate ai Privati della sanità calabrese sono passate dai 440 milioni di euro del 2009 a 430 milioni di euro del 2019! Il tutto con la complicità dei commissari, della politica, delle organizzazioni criminali e con il silenzio complice, magari prezzolato, di chi avrebbe dovuto controllare e non lo ha fatto e di chi avrebbe dovuto pianificare e programmare in modo diverso le poche risorse destinate alla Nostra Sanità e che invece ha continuato ad operare scelte scellerate sulla testa dei Calabresi.

Confido molto in Lei, dottor Sileri. Metta mano seriamente a questo disastro. Passata questa emergenza, si impegni a rivedere l’offerta sanitaria pubblica nella nostra Regione e rimetta mano al decreto del commissario Scopelliti 18/2010, che ha prodotto solo sfracelli per l’offerta sanitaria pubblica e tantissime ricchezze per i privati. Con quel decreto si sono chiusi Ospedali, senza santi in paradiso, senza alcuna logica di contenimento della spesa e si sono lasciati territori della nostra regione con LEA al di sotto di 1 per mille abitanti. Buon lavoro e grazie ancora per il Suo impegno.

27 mar 2020

Discarica di Scala Coeli finalmente una buona Notizia!

Il Tribunale Amministrativo della Calabria, ha annullato il decreto autorizzativo emesso dalla Regione Calabria della discarica di Scala Coeli.
Con decreto pubblicato il 26 marzo il TAR Calabria si è pronunciato sul ricorso proposto dall’Agenzia del Demanio della regione Calabria ed ha disposto l’annullamento del decreto autorizzativo della discarica di rifiuti speciali non pericolosi di località Pipino nel comune di Scala Coeli.

Per il TAR Calabria sussiste anzitutto il periculum in mora posto che la realizzazione del progetto da parte del controinteressato potrebbe implicare modifiche alle consistenze dei beni oggi certamente demaniali.

La cosa gravissima è che la Bieco ha già iniziato i lavori di ampliamento infischiandosene totalmente dei ricorsi pendenti al tribunale amministrativo regionale della Calabria. Quello dell'Agenzia del Demanio e quello dell'Associazione Legambiente che, ricordo, aveva chiesto a tutte le Istituzioni del territorio di sostenere.

A proposito del ricorso di Legambiente, il consiglio comunale di Cariati, convocato dal gruppo consiliare di Cariati Unita, lo scorso 16 dicembre ha deliberato all'unanimità "di dare indirizzo al Sindaco ed alla Giunta comunale affinché valutino l’opportunità di un ricorso al TAR Calabria avverso il decreto n°14284/2019 di autorizzazione all’ampliamento della discarica di Scala Coeli". 

Richiesta fatta per fare pressioni istituzionali forti presso il TAR rispetto ad una discarica che da sempre la grandissima parte del Territorio non vuole e che, se realizzata, minerebbe per sempre la vocazione agricola e turistica dello stesso.

Come Gruppo di Opposizione avevamo chiesto con forza che il Comune di Cariati e tutti i Comuni del Territorio, che stranamente avevano disertato i lavori del Consiglio ad eccezione del Sindaco di Bocchigliero, Alfonso Benevento, proponessero ricorso al TAR Calabria contro il decreto autorizzativo di ampliamento della discarica di Scala Coeli.

Purtroppo, il sindaco facente funzioni del comune di Cariati e la giunta comunale, nonostante un mandato all'unanimità del Consiglio comunale, non hanno inteso proporre alcun ricorso al TAR e di tale scellerata scelta non hanno voluto informare ne i consiglieri comunali, ne i Cittadini di Cariati.

In data 28 gennaio, in qualità di Consigliere comunale, ho chiesto con nota inviata a mezzo PEC al sindaco e al presidente del consiglio comunale "di sapere se il Sindaco e la Giunta comunale hanno dato seguito al mandato ricevuto con deliberazione di Consiglio comunale n° 37/2019 ovvero, hanno valutato concretamente l’opportunità di proporre ricorso al TAR Calabria avverso il decreto n° 14284/2019 di autorizzazione all’ampliamento della discarica di Scala Coeli e se tale ricorso è stato o meno proposto".

Ad oggi, sono passati 60 giorni esatti dalla mia richiesta e nessuna risposta è arrivata dal sindaco, da qualsivoglia assessore e dal presidente del consiglio comunale. Tutto ciò, è in netta violazione con il Decreto Legislativo n.267/2000 che all’articolo 43 prevede l’obbligo per il Sindaco o gli assessori da esso delegati di rispondere entro trenta giorni alle ad ogni  istanza presentata dai consiglieri.

Evidenzio ahimè, che questa non è la prima volta che nessuna risposta è arrivata su interrogazioni e richieste presentate al sindaco di Cariati e al presidente del consiglio comunale da noi Consiglieri comunali di opposizione. Il tutto in barba alla tanto decantata trasparenza amministrativa, di mera facciata, che in ogni occasione la sospesa sindaca di Cariati sbandiera ai quattro venti.

La posizione assunta dal sindaco facente funzioni e dall'intera giunta comunale di Cariati rispetto al ricorso al TAR Calabria contro il decreto autorizzativo di ampliamento della discarica di Scala Coeli, nonché, il silenzio tombale che hanno, di proposito, calato su questa vicenda conferma, ancora una volta, l'assoluta incapacità politica di chi continua a stare comodo a palazzo Venneri senza produrre nulla di positivo per i Cittadini e per il Territorio. 

Mi auguro che sia il ricorso dell'Agenzia del Demanio, che quello di Legambiente possano essere accolti dal TAR Calabria, e che si possa porre fine ad una vicenda squallida e vergognosa nella quale anche quelli che da sempre predicano bene e poi razzolano male hanno le loro responsabilità.


19 mar 2020

Ospedale di Cariati: amministrazione debole e inadeguata a tutelare gli interessi dei Cariatesi

La pochezza politico-amministrativa di questa amministrazione comunale non ha eguali nella storia di Cariati. 
Ad un importantissimo incontro col il commissario dell'ASP, nel quale si sarebbe dovuto, a gran voce possibilmente, far capire l'importanza, per il sistema sanitario calabrese e per la tutela della salute dei cittadini, delle strutture ospedaliere assurdamente dismesse nel 2010, e, in particolare, l'ospedale di Cariati, il sindaco facente funzioni preferisce non partecipare e restare comodamente a Cariati. 
Io non comprendo ancora i motivi di tale scelta, evidentemente dettata da altre logiche alle quali bisogna sottostare silenti, e, soprattutto, non comprendo come si possa partecipare ad un importante riunione come quella di ieri senza una strategia, senza uno straccio di documento, senza formulare una richiesta chiara e precisa e con una rappresentanza composta da tre dipendenti del sistema sanitario calabrese, di certo in posizione subalterna rispetto all'interlocutore. 
Tutto questo, ha rappresentato per Cariati un forte segnale di debolezza che ha facilitato, e non di poco, la sentenza emessa dal commissario Zucccatelli che ha ribadito, ancora una volta, ciò che il 95% della Popolazione cariatese non riesce ad accettare.
L'invito che mi sento di rivolgere a tutti i Cariatesi e a tutti i cittadini del basso Ionio cosentino e dell'alto Crotonese che vogliono concretamente e non a parole la riapertura dell'Ospedale di Cariati, è quello di non mollare e di continuare a far capire in ogni modo e con ogni mezzo a chi di competenza, che il nostro Ospedale è necessario per il buon funzionamento della Sanità calabrese e, per questo e non per mere richieste campanilistiche, deve essere riaperto. Subito!

17 mar 2020

Cariati, la maggioranza predica bene e razzola male


Avendo appreso dalla stampa che il prossimo 18 marzo si sarebbe tenuto un incontro a Cosenza tra l’amministrazione comunale di Cariati e il Commissario dell’Asp Giuseppe Zuccatelli” per discutere in merito a un “possibile inserimento dell’ex Ospedale V.Cosentino nella rete di emergenza in predisposizione da parte dell’ASP, in data 16 marzo abbiamo richiesto per iscritto a mezzo PEC al sindaco ff di Cariati se fosse stata sua intenzione investire di tale problematica la commissione sanità costituita in seno al Consiglio comunale e composta da consiglieri di maggioranza e minoranza e se i componenti della stessa commissione avrebbero fatto parte della delegazione che il 18 marzo avrebbe incontrato e discusso con il commissario Zuccatelli. 

Alla stessa facente funzioni, abbiamo richiesto quanto sarebbe stato prospettato e richiesto al commissario dell'ASP di Cosenza e se fosse stata sua intenzione predisporre un apposito documento da depositare all’attenzione dello stesso.

Sempre nella nostra richiesta, facevamo presente della convocazione da parte del sindaco di Corigliano-Rossano del comitato di rappresentanza della conferenza dei sindaci dell’ASP, con all’ordine solo la questione degli ospedali delle aree interne e che nessun accenno si faceva alla problematica degli ospedali di area svantaggiata come Cariati con una richiesta di un'immediata forte presa di posizione nei confronti del sindaco Stasi e nei confronti della conferenza dei sindaci ASP.

Oggi pomeriggio la sindaca facente funzioni di Cariati ci ha comunicato a mezzo PEC una nota nella quale ci comunica che "per motivi di sicurezza e prevenzione visto il delicato momento di emergenza sanitaria l'incontro è rivolto solo a 2 persone". 

Niente altro rispetto alle richieste formulate con la Nostra nota del 16. Nessun cenno rispetto alla convocazione preventiva della commissione sanità istituita in seno al consiglio comunale di Cariati e della quale fanno parte oltre al sindaco i consiglieri Crescente e Ciccopiedi.

Nessun cenno a chi saranno i due rappresentanti che il domani incontreranno il commissario Zuccatelli e, soprattutto, cosa questi due rappresentanti andranno a chiedere al commissario Zuccateli. Nessun cenno, nessuna protesta nei confronti della conferenza dei Sindaci che ieri ha tranquillamente deliberato sull'argomento posto all'ordine del giorno e senza aver preso nessuna posizione in favore degli ospedali di area svantaggiata come Cariati.

Ancora una volta, qualcuno predica bene, attraverso enunciazioni di facciata contenute in comunicati seriali dei quali, evidentemente, disconosce totalmente il contenuto, e razzola male, procedendo senza tenere conto di quanto annunciato e deliberato dal consiglio comunale di Cariati e, senza tenere in alcuna considerazione, quello che il 95% dei Cariatesi e il 99% del territorio del basso ionio cosentino e dell'alto crotonese stanno chiedendo: una sola voce per ottenere da subito la riapertura dell'ospedale di Cariati.

Invitiamo la facente funzioni a riformulare la sua risposta ed a rendere partecipe di tale iniziativa la commissione consiliare sanità la quale rappresenta l'intero consiglio comunale di Cariati.

10 mar 2020

Il Tavolo permanente in difesa del Territorio del basso Ionio cosentino chiede la riapertura dell'Ospedale di Cariati

Il Tavolo permanente in difesa del Territorio del basso Ionio cosentino, costituito da singoli e associazioni, chiede a gran voce in questo difficile momento che il Paese sta vivendo a seguito del Covid19, la riapertura immediata dell’Ospedale “V. Cosentino” di Cariati.

Ci uniamo al coro di voci che da più parti negli ultimi giorni si è alzato sulla necessità di riaprire gli ospedali chiusi nel recente passato che, in una logica di contenimento della spesa sanitaria, iniqua e fortemente penalizzante per l’intero territorio del basso Ionio cosentino e del suo interland, è risultata fallimentare e perniciosa per l’intero sistema sanitario calabrese. Infatti, la spesa sanitaria non è stata affatto contenuta, anzi è aumentata, mentre il servizio sanitario offerto ad intere popolazioni ha manifestato evidenti criticità e carenze, con livelli essenziali di assistenza (LEA) inferiori ai paesi meno sviluppati del terzo mondo.

Il silenzio totale dell’Amministrazione Comunale di Cariati , che al di là di comunicati stampa di circostanza, non ha ritenuto di esprimere attraverso i canali istituzionali e con atti formali la necessità della riapertura del presidio ospedaliero di Cariati, ci impone come cittadini fortemente preoccupati per la velocità di diffusione del Covid19 anche nelle Regioni meridionali del Paese, di rivolgere appello alla Presidente della Regione Calabria, di sostenere presso il Ministero della Salute e presso gli uffici del Commissario per la Sanità della Calabria, di voler riattivare nell’immediato il Presidio ospedaliero di Cariati, inserendolo nella rete ospedaliera regionale per acuti e dotandolo di tutto quanto necessario per poter dare risposte sanitarie ad un vasto territorio che oggi è totalmente scoperto e per far fronte all’emergenza che si prospetta anche per il nostro territorio. La struttura di Cariati non solo consentirebbe, da subito, al sistema sanitario calabrese di reperire spazi idonei per far fronte all’emerga sanitaria in atto ma, ritornerebbe a dare risposte sanitarie adeguate a tutto il basso Ionio cosentino e l’altro Crotonese.

Come comitato chiediamo, inoltre, alla Presidente Santelli e al Dipartimento di Protezione Civile di installare anche a Cariati una struttura amovibile provvisoria (pre-triage) che consentirebbe di aiutare a gestire con maggior sicurezza i pazienti considerati a rischio, tutelando, così, anche il personale sanitario operante nel PPI di Cariati.

Tutto ciò è stato riportato in un Documento, che abbiamo chiesto ai Sindaci del Territorio di condividere e sottoscrivere, che invieremo alla Presidente della Regione Calabria Santelli.

Il Comitato, nel denunciare ancora una volta il disinteresse dell’Amministrazione comunale di Cariati per la sanità pubblica e in particolare per l’Ospedale di Cariati, auspica che la Presidente della Regione, on. Santelli, raccolga da subito questo invito e si attivi nell’immediato per riattivare una degna offerta sanitaria nel basso Ionio cosentino e nell’altro Crotonese.


11 feb 2020

A volte ritorno....


A volte ritorno… 

Che non è il titolo del libro fortemente ironico dello scrittore scozzese John Niven, ma, purtroppo, il copione di una persona che, tra i suoi mille impegni nel fantastico mondo in cui vive, ogni tanto si ricorda di Cariati e dei Cariatesi e si diverte a inventare storie e storielle alle quali purtroppo non crede più nessuno.

Questa persona, pluriindagata, plurisospesa, che ha costruito la propria “fortuna” politica sulla menzogna, sulla denigrazione costante e continua dell’avversario, sulla divisione scientifica del tessuto sociale cariatese, ~che ha fatto fortuna politica~ promettendo l’impossibile e investendo tantissimo, ma tantissimo, denaro, invece di ricordarsi di Cariati per mettere mano ai suoi tanti problemi, magari affrontandone e risolvendone qualcuno, appare d’improvviso per lanciare improperie contro chi, a suo dire, si sarebbe reso colpevole del “delitto di lesa maestà”.

Questa persona è affetta da una rara forma di torcicollo che la costringe a porgere lo sguardo sempre e solo indietro e mai al presente o al futuro. “Torcicollo” che sicuramente è conseguenza degli innumerevoli sforzi prodotti quotidianamente nel fantastico mondo in cui vive, impegnata com’è ad apparire in ogni dove e con ogni chi, tranne che, purtroppo, nel comune di Cariati.

Infatti, la moralizzatrice, senza morale, nel fantastico mondo in cui vive, dimentica tutti i suoi record da quando è entrata in politica ed è capace di accusare tutto e tutti di ogni sin dal peccato originale fino ad oggi. 

Siamo in attesa, per esempio che spieghi, a tutti i Cariatesi, del perché si ritrova allontanata per la terza volta da
Cariati. Del perché è stata raggiunta, per il suo ruolo di sindaco, da misure cautelari, compreso l’arresto. Del perché ancora oggi lei e la sua maggioranza scappano da ogni confronto in consiglio comunale sui perché di tutto queste inchieste della magistratura.

Eppure, la pluriindagata, plurisospesa, incapace, chiede, con la sfacciataggine che da sempre la contraddistingue, ad una ben individuata parte della cittadina cariatese dia a lei risposte su determinate problematiche del passato sulla quali fa finta di cadere dalle nuvole e di non sapere.

Forse nel fantastico mondo in cui vive non si può discutere di “dissesto” che, ancora dopo più di tre anni dalla sua dichiarazione, non è stato chiuso. Scenda nel mondo reale, sempre che tra i suoi mille impegni nel fantastico mondo trovi il tempo, e magari si informi, così come abbiamo fatto noi, sullo stato dei lavori della commissione incaricata e se le cifre che di continuo spara a casaccio e sulle quali continua a prendere in giro i cariatesi sono reali oppure sono ben altre e di gran lunga inferiori.

Sempre che le interessi veramente il mondo reale ed i problemi di Cariati e dei Cariatesi, solleciti i commissari e l’ufficio tributi a chiudere la procedura di dissesto, che dura ormai da più di tre anni, e si faccia comunicare ad oggi l’entità reale della massa passiva e di quella attiva. Poi se ne è capace, tiri il totale e faccia predisporre dai suoi sudditi componenti della maggioranza le deliberazioni necessarie che sono state richieste dai commissari a settembre del 2018 e di cui ad oggi non c’è traccia.

Di certo, se troverà il tempo di interessarsi di questa problematica, avrà qualche spiacevole sorpresa che smaschererà l’ennesima bugia della sua ormai lunga quanto inutile carriera politica.
Bugie di cui si rende puntualmente protagonista pur di apparire denigrando quanti legittimamente e liberamente cercano di esprimere i loro pensieri e i loro punti di vista. Il tutto per distogliere l’attenzione dei Cariatesi dai problemi reali e dalla stratosferica incapacità sua e della sua inutile maggioranza. 

In allegato a questo post trovate 2 documenti, ma ne potrei postare molti altri, relativi al “periodo sogefil”: il primo riguarda un articolo del quotidiano a firma di un corrispondente che di certo non mi voleva bene e che dice chiaramente come stavano le cose; il secondo un video di una parte di un mio intervento in consiglio comunale al quale era presente anche la pluriindagata, plurisospesa, incapace che, purtroppo, dimentica ciò che non le conviene ricordare.

La mia posizione sulla ”vicenda sogefil” è stata da sempre chiara e limpida e sono stato l’unico a chiedere la rescissione immediata di quel contratto! L’unico a denunciare pubblicamente e non che quella società doveva andarsene dal Comune di Cariati. 

Se proprio ci tiene, ci dica piuttosto, da moralista, falsa, qual è, quali sono stati i suoi apporti “sulla vicenda sogefil” e più in generale ai tributi ed alle finanze comunali cose delle quali, difficilmente, nel mondo reale, potrebbe parlare.

Evidentemente, tra i suoi mille impegni nel fantastico mondo lontano da Cariati, di tutto questo non ha traccia.

Si dimetta, questa volta realmente, e farà di certo l’unica cosa utile alla Collettività cariatese da quando ha deciso di impegnarsi in politica.
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