13 giu 2020

Il Consiglio di Stato boccia l'ampliamento della Discarica privata di Scala Coeli

La quarta sezione del Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ha respinto l'appello cautelare proposta dalla ditta Bieco srl contro l'Agenzia del Demanio per la riforma dell'ordinanza cautelare del TAR Calabria n°210 del 10 aprile 2020, concernente il decreto regionale del commissario ad acta di autorizzazione all'ampliamento della discarica di Scala Coeli. Un decreto "viziato" da un iter burocratico assai strano e rilasciato da un commissario ad acta nominato in sostituzione della Regione Calabria che ancora una volta aveva preferito "lavarsi le mani" sulla vicenda discarica di Scala Coeli e, soprattutto, senza che venissero tenuti in considerazione tutti i pareri negativi espressi dai vari uffici competenti e, soprattutto, di quello dell'Agenzia del Demanio relativo alla sdemanializzazione dell’area che avrebbero fatto si che mai si potesse rilasciare quella autorizzazione. 

Una bellissima notizia che ci auguriamo ponga definitivamente fine ad uno scempio ambientale perpetrato in danno di tutto il territorio del basso Ionio cosentino e dell'alto Crotonese.

Un ringraziamento sentito a Legambiente nazionale e, in particolare, al circolo "Nicà", che da sempre hanno portato avanti questa battaglia in difesa del nostro Territorio e della "Sua Bellezza" e che oggi può tirare, finalmente, un grandissimo sospiro di sollievo.

Legambiente che, in perfetta solitudine, ha proposto anch'essa ricorso al TAR contro il decreto della Regione Calabria n° 14284/2019 di autorizzazione all’ampliamento della discarica di Scala Coeli.

Infatti, ne il comune di Scala Coeli ne nessun comune del territorio, hanno inteso opporsi al decreto autorizzativo di ampliamento della discarica di Scala Coeli.

Addirittura, il comune di Cariati, nonostante, il deliberato all'unanimità del Consiglio comunale n° 37/2019 di invito alla giunta di costituirsi al TAR contro il decreto, stranamente, ha preferito non dare seguito a tale mandato facendo cadere nel dimenticatoio la vicenda discarica di Scala Coeli.

Mi auguro che questa sentenza ponga definitivamente fine a questa brutta pagina di malamministrazione della cosa pubblica e una volta per tutte chiuda la vicenda discarica di Scala Coeli. 

L'invito a Legambiente a non mollare ed a iniziare ad attivare le procedure di bonifica del sito già saturo della prima discarica realizzata in violzione di tutte le normative in contiguità di coltivazioni biologiche con produzioni agro-alimentari certificate e di qualità.

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