La pochezza politico-amministrativa di questa amministrazione comunale non ha eguali nella storia di Cariati.
Ad un importantissimo incontro col il commissario dell'ASP, nel quale si sarebbe dovuto, a gran voce possibilmente, far capire l'importanza, per il sistema sanitario calabrese e per la tutela della salute dei cittadini, delle strutture ospedaliere assurdamente dismesse nel 2010, e, in particolare, l'ospedale di Cariati, il sindaco facente funzioni preferisce non partecipare e restare comodamente a Cariati.
Io non comprendo ancora i motivi di tale scelta, evidentemente dettata da altre logiche alle quali bisogna sottostare silenti, e, soprattutto, non comprendo come si possa partecipare ad un importante riunione come quella di ieri senza una strategia, senza uno straccio di documento, senza formulare una richiesta chiara e precisa e con una rappresentanza composta da tre dipendenti del sistema sanitario calabrese, di certo in posizione subalterna rispetto all'interlocutore.
Tutto questo, ha rappresentato per Cariati un forte segnale di debolezza che ha facilitato, e non di poco, la sentenza emessa dal commissario Zucccatelli che ha ribadito, ancora una volta, ciò che il 95% della Popolazione cariatese non riesce ad accettare.
L'invito che mi sento di rivolgere a tutti i Cariatesi e a tutti i cittadini del basso Ionio cosentino e dell'alto Crotonese che vogliono concretamente e non a parole la riapertura dell'Ospedale di Cariati, è quello di non mollare e di continuare a far capire in ogni modo e con ogni mezzo a chi di competenza, che il nostro Ospedale è necessario per il buon funzionamento della Sanità calabrese e, per questo e non per mere richieste campanilistiche, deve essere riaperto. Subito!