1 mag 2018

Nasce l’Unione Civica “Cariati Unita”

In vista delle elezioni amministrative del prossimo 10 giugno nasce l’Unione Civica “Cariati Unita”, la quale si propone, attraverso il coinvolgimento delle
Migliori Competenze ed Energie, di Governare la Cariati dei prossimi anni affrontando efficacemente le tante Problematiche ancora oggi irrisolte per la Nostra Cittadina. 

Per fare ciò è Indispensabile e Necessario ristabilire un Clima di Serena e Civile Convivenza all'interno della Nostra Comunità, minata oggi alle fondamenta da una pseudo politica rancorosa che ha cercato e continua a cercare ancora le proprie esclusive fortune su una profonda divisione del Tessuto sociale Cariatese. 

Migliore Vivibilità, Creazione di una Destinazione Turistica, Nuove Politiche di Rigenerazione Urbana, Valorizzazione del Territorio, Tutela Ambientale, Riorganizzazione della Spesa pubblica, Efficiente e Trasparente Amministrazione al Servizio del Cittadino, Risoluzione delle Tante criticità nei Servizi Comunali: questi ed altri i Punti Programmatici dell’Unione Civica “Cariati Unita” sui quali continueremo a confrontarci nei prossimi giorni con gli altri Movimenti che come Noi ritengono Imprescindibile un Ritorno alla Democrazia nella Nostra Cariati. 

 Il coordinamento della coalizione ha rimarcato, inoltre, il fermo e convinto No all'Ampliamento della Discarica di Scala Coeli. Democrazia, Competenza, Condivisione, Spirito di Servizio sono i Valori sui quali riteniamo debba fondarsi la Cariati che immaginiamo e la Vita di Comunità dei tanti Cittadini Liberi e motivati che siamo convinti sceglieranno il prossimo 10 Giugno una “CARIATI UNITA”.

13 gen 2018

Diritto di Replica - Rettifica al Corriere della Calabria

Spett.Le dott. Paolo Pollichieni
Direttore Responsabile Corriere della Calabria e l’Altro Corriere
C/O email redazione@corrierecal.it info@laltrocorriere.it

E P.C. Presidente Ordine Giornalisti Calabria

Diritto di Replica - Rettifica

Egregio Direttore, in riferimento all’articolo senza firma intitolato <>, pubblicato sulle pagine de “Il Corriere della Calabria” e de “L’Altro Corriere” all’indirizzo https://www.laltrocorriere.it/cariati-pd-garantista-la-sindaca-denunciato-clan, Le chiedo espressamente, a norma della legge sul diritto di replica, di pubblicare sulla medesima testata la presente mia missiva.
Nei giorni scorsi il Partito Democratico di Cariati ha dovuto contrastare, a mezzo di un comunicato stampa, illazioni diffamatorie apparse su un quotidiano locale – “La Provincia” -, di proprietà del gruppo I Greco, attraverso le quali si insinuava che le dimissioni di otto consiglieri comunali, avvenute il giorno 3 u.s., sarebbero state finalizzate ad ostacolare una pretesa azione antimafia condotta dalla sindaca decaduta, Filomena Greco.
Sin qui nulla che possa riguardare Lei o il Suo giornale.
Senonché, nella giornata di ieri, quasi a replicare al predetto comunicato del PD cariatese e con un tempismo più che sospetto, compariva nel Suo giornale l’articolo senza firma di cui è sopra riportato il titolo, anch’esso palesemente di parte e finalizzato a travisare i fatti. L’autore, profondo conoscitore della realtà cariatese e con il fine – tutt’altro che recondito – di promuovere, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, una ben individuata parte politica, anzi un potentato politico/finanziario/mediatico di recente “resistibilissima” ascesa, cerca di dividere artatamente i cariatesi in “buoni” e “cattivi” arrogandosi l’autorità morale di distribuir loro “patenti” di onestà/disonestà.
A replicare a tale ennesimo – e per niente sorprendente – tentativo di disinformare i cittadini “elettori” penserà – se lo riterrà – il PD di Cariati.
Quel che invece è di mio interesse personale e che in alcun modo posso lasciar cadere nel silenzio è la chiusura dell’articolo in questione, ove – con fare intimidatorio e paramafioso – viene inserito il mio nome accostandolo – in maniera del tutto gratuita – ad un’indagine in corso.
Nel respingere al mittente “bicefalo” - giacché quanto mai composto da un mandante ed un esecutore – le becere insinuazioni di cui vengo fatto segno, confermo il mio sostegno e la mia vicinanza, umana e politica, ai tanti ristoratori calabresi che, a costo di grandi sacrifici, conducono onestamente il loro lavoro, con risultati di eccellenza unanimemente riconosciuti a livello internazionale.
A quanto mi è dato sapere, alcuni di questi ristoratori onesti sono soci dell’associazione in questione che è nata per promuovere, valorizzare e tutelare la Cucina italiana in Germania. Se la stessa sia stata o sia tutt’ora oggetto di pressioni criminali da parte della ‘ndrangheta lo verificherà la magistratura che sta procedendo. Di certo io – non essendo un ristoratore – di questa associazione non sono mai stato socio ne, ad alcun titolo, ne sono stato parte.
Alla stessa magistratura e alle forze di polizia, impegnate quotidianamente in un immane sforzo d’indagine contro la malapianta del crimine organizzato che avvelena la nostra terra, come cittadino calabrese, confermo il mio massimo apprezzamento e la mia incondizionata gratitudine.
Proprio per non vanificare i sacrifici dei magistrati, degli uomini delle forze dell’ordine e di tutti coloro che nelle istituzioni o da semplici cittadini si oppongono quotidianamente alla presenza pervicace e pervasiva della mafia, ritengo che non si debba permettere ad alcuno – fazione politica, singolo avventuriero o potentato politico/finanziario/mediatico che sia – di strumentalizzare questo tema e di piegarlo ai propri interessi.
È necessario, piuttosto, che la maggioranza dei calabresi onesti – ai quali rivendico con forza la mia appartenenza- rinserrino le fila per difendere la Calabria sana, ispirata ai valori della legalità, della trasparenza e della convivenza civile e democratica.
Una Calabria che ha senz’altro bisogno di una magistratura e di forze dell’ordine che operino concretamente così come sta avvenendo con l’indagine “Stige”, ma che necessita come il pane di un confronto politico e democratico libero sia dalla pervasività della ‘ndrangheta, sia dalla sistematica disinformazione di massa posta in essere da taluni.
Mi dispiace doverlo dire, egregio Direttore, ma credo proprio che, con l’articolo in questione, il Suo giornale non abbia reso un buon servizio a questa causa.


Il Blog di Leonardo Trento © Tutti i Diritti riservati - 2020. Powered by Blogger.