Provinciali, la nuova legge elettorale dà ai piccoli e medi comuni dell’intero territorio, dallo Ionio al Tirreno, dalla Sila Greca al Pollino, dalla valle dell’Esaro e a quella del Crati, dalla Sila all’Arberia la possibilità concreta di poter arrivare all’elezione di un Presidente che non soltanto sia loro espressione ma, soprattutto, che possa costituire una più equilibrata garanzia rispetto alla soluzione delle numerose emergenze che accomunano, oggi soprattutto, le piccole realtà locali. Vi è già un sentire comune e preoccupazioni spesso condivise nel dover affrontare, nei diversi territori, questioni analoghe. Su questa esperienza che è già consolidata sul campo e sulla necessità di cogliere un’occasione importante, sia per invertire quelli che potrebbe apparire copioni politici scontati che per riequilibrare il peso complessivo della maggior parte dei piccoli centri della provincia, si sta coagulando in questi giorni tra diversi amministratori una consapevolezza degna di attenzione.
A darne notizia è l’assessore provinciale al governo del territorio Leonardo Trento per il quale vi sono tutte le condizioni positive perché i territori ed i piccoli comuni possano finalmente fare sintesi attorno un percorso unitario sulla lista dei 16 consiglieri e sul nome di un candidato Presidente che sia espressione di tutte le realtà provinciali.
Stiamo lavorando ad un progetto – aggiunge Trento – che vuole essere di fatto alternativo a quello messo più o meno esplicitamente in campo in queste ore dalle grandi città . Un percorso – precisa l’assessore – costruito sui contenuti programmatici, sul metodo e sulla necessità di puntare ad una rappresentanza il più possibile diffusa nella provincia e lontana dalla semplice aritmetica che la nuova legge purtroppo rischia di premiare. Il balletto emerso in questi giorni di nomi e di ipotetiche alleanze tra grandi città che in più di un'occasione in passato hanno dimostrato lontananza rispetto ai problemi dei territori è parso – continua – più come un scarno atto dovuto, di quel sindaco o di quel partito politico, solo per uscire dal silenzio o per evitare di esser considerati latitanti rispetto all’imminente scadenza elettorale. In ogni caso – va avanti l’assessore provinciale – non può certamente essere, quella emersa dalle dichiarazioni e candidature autonome di questi giorni, la strada corretta sulla quale convergere, a prescindere dal colore politico delle proposte. Serve che i territori stiano insieme. Noi crediamo – conclude Trento – ad un più esteso confronto su un progetto di più ampio respiro e più utile alle reali esigenze delle varie aree territoriali.