17 lug 2014

Trivellazioni Ionio: scarsa considerazione dei territori e disattese le motivazioni contrarie. Deputati e Regioni si confrontino col Governo

La scelta del Governo nazionale che, attraverso il decreto ministeriale del 9 giugno scorso, autorizza la Società “Appennine Energy Spa” ad effettuare ricerche nel mare Ionio non tiene conto delle deliberazioni di ferma opposizione dei Comuni, della Regione e delle Province, sostenute da tutti i comitati, dell'area interessata. Ma non tiene soprattutto conto dell’identità e delle ambizioni turistiche e sostenibili dei nostri territori e della biodiversità di cui è fonte preziosa il mar ionio. Così facendo il Governo dimostra disattenzione grave e scarsissima considerazione rispetto ai territori ed alle comunità. Sceglie purtroppo la strada della prevaricazione e della sottomissione della volontà democratica e dell’autodeterminazione popolare ad interessi privati o comunque non minimamente confrontabili, per importanza, all’ingente e storico danno prodotto alle popolazioni ed alle future generazioni.
 
È quanto dichiara l’assessore provinciale al governo del territorio Leonardo Trento per il quale la presenza di cimiteri industriali ed inquinanti disseminati sul territorio di quella che fu la Magna Graecia, da Crotone a Sibari a Taranto, da una parte avrebbe dovuto indurre il Ministro dello Sviluppo Economico ad una maggiore ponderazione dei danni prodotti fino ad oggi e dei reali interessi generali in gioco in quest’area; dall’altra, deve spingere questo territorio a sollevarsi senza se e senza ma contro quest’ulteriore, scellerata e mortifera imposizione dall’alto.
 
Tutte le motivazioni a sostegno del NO – spiega Trento – sostenute con forza qualche mese addietro e che sembravano aver convinto il Governo a cancellare definitivamente dalla propria agenda le ricerche di idrocarburi nel nostro mare sono state inspiegabilmente mortificate e disattese da una discutibile scelta del Ministro Guidi di favorire le lobby del petrolio; le stesse che hanno subito approfittato della volontà del Governo Renzidi raddoppiare la produzione di gas e petrolio italiani a danno dei territori. Confermiamo – conclude – la nostra contrarietà alle trivellazioni e chiediamo ancora una volta a gran voce alla deputazione parlamentare tutta e alla Regione di interloquire con i ministeri preposti per far rispettare gli impegni presi nei mesi scorsi e revocare immediatamente la concessione rilasciata alla società “Appennine Energy Spa”.
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