Mentre questa sola parte della Calabria continua a subire un arretramento infrastrutturale ed un ritardo di investimenti che non hanno giustificazioni ed eguali nella storia dell’autonomia regionale, qualcuno continua a fare tappa su questo territorio ribadendo promesse già ampiamente disattese e facendo finta di non sapere che, in tutte le scelte compiute fino ad oggi dalla Regione, la Sibaritide è stata quella che ha subito più di altri tagli e privazioni ingiustificate ed a oggi inspiegabili.
Purtroppo, il redigendo Piano Regionale dei Traspori non contiene nessun segnale e nessuna speranza in merito a quelle che sono le evidenti e drammatiche esigenze di quest’area da sempre esclusa da previsioni ed investimenti.
Di questo isolamento infrastrutturale devono farsi carico al più presto, con fatti e non a parole, tutte le forze politiche.
Non può continuare a passare nel silenzio più assoluto, l’assenza totale di investimenti sulla SS106 tra Sibari e Crotone, con un chiaro disegno che l’ANAS persegue ormai da anni, quello cioè di dirottare volutamente il traffico sulla A3 a Firmo e Lamezia.
Un esempio su tutti: il tratto tra Rossano e Crucoli, che continua ad essere quello tra i più pericolosi d’Italia, tristemente segnato come pochi altri dal numero delle vittime della strada e pur tuttavia lontano dall’essere attenzionato come dovrebbe da tutte le istituzioni competenti. Eppure, proprio su questo specifico segmento della SS106, già nell’immediato, può essere avviato un utilissimo progetto di allargamento e messa in sicurezza dei tratti extraurbani sul tracciato esistente. Un intervento, fattibile e che consentirebbe ai numerosi automobilisti di percorrere quel tratto di SS106 con sicurezza maggiore rispetto ad oggi.
Nel mentre nel Paese si discute di alta velocità ferroviaria, la nostra linea ferrata, degli inizi del '900, resta fuori da ogni tipo di programmazione di investimenti per elettrificazione e vede attiva una sola "lettorina" d’altri tempi che viaggia, purtroppo, una sola volta al giorno!
In altri territori la Regione investe su metropolitane di superficie. Da noi, invece, quella che potrebbe rappresentare una strategica opportunità di collegamento e sviluppo, attraverso politiche certe e chiare di mobilità sostenibile, tra Sibaritide e Crotonese, resta, ancora una volta, una pagina bianca, cancellata da ogni canale di investimento.
In quello stesso Piano in fase di redazione, infine, nonostante la forte richiesta che proviene dal territorio, nulla si dice dello scalo aeroportuale di Sibari e nessuna ipotesi di diverso sviluppo si intravede tanto meno per il porto di Corigliano.
La fotografia di come appare oggi la Sibaritide, soprattutto il basso ionio cosentino è drammatica ed allo stesso tempo suscita rabbia e indignazione se confrontata agli investimenti che altre zone della regione stanno facendo registrare. L’isolamento è totale. Per questo l’obiettivo che dobbiamo porci, considerandola la priorità politica ed istituzionale del nuovo anno, dovrà essere solo ed esclusivamente una seria assunzione di responsabilità , ciascuno per le proprie competenze e rispetto al proprio percorso politico, di fronte a queste evidenze che sono diventate ormai un’ingiustizia subita quotidianamente da una popolazione considerata da troppo tempo di serie C, dalla cosiddetta "politica importante".