18 ago 2010

Cariati: per l'estate 2010 boom di presenze! (Pasquale Loiacono sul Quotidiano della Calabira del 17 agosto 2010)

La Cariati delle vacanze e del turismo va. E tiene anche rispetto alla generale crisi che abbatte i consumi, dimezzando di conseguenza gli introiti delle strutture ricettive e dell’indotto generato attorno alla “torta” dell’affare estivo per eccellenza, rara occasione di rilancio per un’economia inserita in un contesto regionale assai fragile.Questo, in sintesi, il primo bilancio, positivo, della stagione balneare che volge al termine.Forse senza infamia e senza lode, ma sicuramente “sostenibile” rispetto alle cifre del passato, sta di fatto che Cariati, unica località della provincia titolata a fregiarsi del blasone di “Bandiera Blu 2010”, conferma la sua natura “turistica”.I motivi sono molteplici, a cominciare dall’originale e sobria offerta culturale e di svago proposta dall’amministrazione civica e dalle associazioni del territorio. Per cominciare, scordatevi il divertimentificio: qui avviene tutto in funzione del recupero delle radici storiche ed i suggerimenti sono progetti che partono da lontano, appunto dalla riscoperta dell’identità collettiva.Sagre, percorsi culturali e storici, recupero di eventi dimenticati, per un caleidoscopio di manifestazioni originali, basate essenzialmente sulla “memoria” perduta di un comunità che ha voglia di riscatto.Una vacanza a Cariati significa, dunque, essenzialmente, un tuffo nel passato, grazie al grande proscenio all’aperto del Centro Storico, un gioiellino da preservare e da cui attingere in maniera intelligente e discreta. Quassù, fra le torri che cingono l’antico abitato, conservato, nonostante l’umana bulimia, in maniera impeccabile, c’è il fondamento di una civiltà ancora tutta da scoprire e valorizzare.Non a caso il borgo antico è stato il “set” originale e fantastico ove si sono svolti gran parte degli eventi estivi: immergersi nella storia raccontata da silenti mura è qualcosa che va oltre la semplice realizzazione di una serata all’insegna del passatempo.La stessa conformazione urbanistica di Cariati, con la parte antica che sembra tuffarsi nel mare, conferisce alla città, non a caso annoverata tra la più belle d’Italia, un aspetto particolare: sintesi perfetta di una sedimentazione secolare tra uomo e natura.A far scegliere Cariati come meta di vacanze “privilegiate” concorrono altri fattori, non ultimo quello delle seconde case: a fronte di una disponibilità di posti letto esigua, allocata per lo più in splendidi villaggi turistici, si contrappone una risorsa incredibile di alloggi di proprietà che fanno lievitare in maniera esponenziale la popolazione residente.Ma il grande consenso arriva proprio dai turisti, la gente che sceglie Cariati: “Ogni anno – dicono gli “abituali” – c’è qualche novità. Il Centro Storico, poi, è sempre più curato. Pensiamo che sia davvero il fulcro sul quale impostare un’azione generale di rilancio. La vostra città è bellissima ed il panorama è mozzafiato: se solo si riuscisse a destagionalizzare il flusso turistico, Cariati non avrebbe nulla da invidiare ad altri luoghi blasonati che un ambiente naturale così affascinante non possono ricrearlo”.Più cauti, ma è per una sorta di scaramanzia nostrana, sono i gestori delle attività commerciali: “Forse, ma è presto per dirlo, c’è stato un calo di presenze, ma a questa evenienza eravamo preparati. Fatto sta che ad agosto abbiamo recuperato il gap dei mesi precedenti”.Infine, un dato empirico, magari pretestuoso ma affatto peregrino: il traffico.Talmente caotico, nella sua impressionante difficoltà, da costituire comunque un metro di valutazione affidabile: la gente, quella che porta quattrini, a Cariati c’è.Perché Cariati val bene una vacanza. Comunque.
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