Che ben vengano i tentativi di rassicurazione dell’elettorato dei quali si sta facendo interprete il segretario regionale Magorno, ma le voci, più che insistenti, che circolano nelle segreterie di partito e nelle segreterie particolari, dicono e confermano purtroppo tutt’altro. E cioè che è già consistente la lista nera di consiglieri e anche di qualche assessore proveniente dalla passata e fallimentare esperienza regionale di centro destra, più che pronto, sicuro perché rassicurato sulla sua canditura nelle fila del centro sinistra. È data per certa perfino la continuità, dal centro destra al centro sinistra, per taluni assessorati!
Siamo all’assurdo ma – attenzione – non siamo certo noi a paventare questi scenari penosi e autolesionisti.
Si tratta di indiscrezioni che, fatte circolare forse dagli stessi interessati e non smentite in nessun modo da nessuno, sono ormai praticamente di dominio pubblico. Tranne che si voglia far finta – e qualcuno sta giocando a far questo – di non sentirle.
Allora, dichiarazioni di principio a parte, ciò che serve oggi, soprattutto per quanti vogliono investire in un radicale progetto di cambiamento di questa regione, che interrompa prassi deleterie del passato che hanno distrutto la credibilità stessa di questa terra e della sua Politica, è una forte professione pubblica di massime trasparenza e coerenza da parte della nostra classe dirigente.
Ci si esprima chiaramente e subito su questo punto che rappresenta per migliaia e migliaia di nuovi elettori, soprattutto giovani, una insanabile discriminante.
Entrambi i candidati alla guida di Presidente, Oliverio e Callipo, lo dichiarino senza mezzi termini e senza sotterfugi, ma col linguaggio semplice del cittadino di strada: il centro sinistra non potrà rappresentare un’alternativa credibile al quinquennio di Scopelliti se anche uno soltanto dei suoi ex sostenitori, consiglieri o peggio assessori, dovesse essere nostro sgraditissimo compagno di viaggio; ancor più sgradito alle migliaia di elettori che in tanto sentono di poter concederci la loro fiducia in quanto sapremo sin da ora dimostrare loro una rottura radicale con metodi, contenuti e uomini che hanno piegato su se stessa questa regione, escludendola da tutte le dinamiche di sviluppo. Non vi son altre strade.
L’equivoco, il trasformismo, l’ipocrisia, il tatticismo autoreferenziale rappresentano carte vecchie di una politica fallita e di uomini politici che, trasversalmente, hanno cancellato per decenni le speranze di riscatto di questa terra.