È possibile trasformare i rifiuti solidi urbani (RSU) in combustibile solido secondario (CSS) utilizzabile a sua volta come sostituto del carbone negli impianti industriali. Si tratta di un impianto semplice ed economico, ad inquinamento zero, che trasforma il rifiuto in risorsa, direttamente utilizzabile. Un progetto frutto di tecnologia italiana che richiede non più di 120 giorni di lavori per la realizzazione. Questo, oltre a consentire il riciclo al 100% degli RSU, supererà definitivamente il sistema delle discariche. Si tratta di impianti già disponibili in Italia e sperimentabili nel nostro territorio. È, questa, la proposta avanzata e spiegata dall’assessore provinciale all’urbanistica Leonardo Trento che i sindaci del Basso Ionio riunitisi ieri (venerdì 7) al Palazzo di Città presenteranno alla Regione Calabria mercoledì 12. Il territorio procederà su questa strada anche di fronte ad eventuali dinieghi della Regione Calabria avvalendosi di canali di finanziamento ministeriali disponibili nell'immediato. Alla riunione dei sindaci, erano presenti Filippo Sero, Angelo Donnici di Mandatoriccio, Gerardo Aiello di Mirto Crosia, Franco Mangone di Calopezzati, Mauro Santoro di Terravecchia e Mario Salvato di Scala Coeli. Hanno fatto pervenire la loro adesione i sindaci di Campana, Longobucco e Caloveto, assenti per impedimenti. Attraverso questo impianto a inquinamento zero si trasformano i rifiuti solidi urbani in combustibile industriale. Questa sarebbe la destinazione della frazione del tal quale che residuerebbe dalla raccolta differenziata. Tenuto conto che ad oggi, nei fatti Bucita non funziona per la differenziata, questa soluzione consentirebbe il riciclo totale già nei tempi necessari per l’affinamento della differenziata e, nel breve termine, di superare le periodiche emergenze.
8 mar 2014
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