22 set 2021

Successo per l'apertura della campagna elettorale a Cariati

«Questo territorio, il Basso Jonio, la Sibaritide devono tornare a ricevere servizi sanitari adeguati e moderni». Lo afferma Leonardo Trento, candidato al consiglio regionale alle prossime elezioni del 3 e 4 ottobre prossimi. 

«I calabresi sono sfiduciati – prosegue – non credono più nella politica, subiscono e vivono una vita di Serie C rispetto al resto d’Italia. Queste elezioni cadono in un momento storico particolare: il prossimo governo regionale sarà chiamato a ridisegnare la Calabria grazie ai fondi del Recovery Fund e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Risorse che serviranno nei prossimi anni a decidere in quale direzione deve andare lo sviluppo. È necessario che questo territorio sia rappresentato per contribuire a governare processi che saranno fondamentali per il futuro nostro e dei nostri figli».

E sui motivi che hanno spinto a candidarsi col centrodestra dopo una vita votata al socialismo e al garofano rosso, Trento spiega di essersi sentito «tradito». «Nel 2014 avevo deciso di candidarmi alle elezioni regionali e senza alcuna motivo o giustificazione mi sono ritrovato escluso dalla competizione per logiche mafiose attuate da una sinistra incapace di pensare ad un rinnovamento reale della propria classe dirigente. Questa terra ha bisogno di risposte e non è un centrosinistra senza idee e programmi, fatto sempre dagli stessi uomini a poterle offrire. Un centrosinistra che “gioca” a perdere e che non è capace di fare tesoro degli errori del passato. È vero – sottolinea Leonardo Trento – ho ceduto alle lusinghe di Roberto Occhiuto che mi ha fortemente voluto al suo fianco, non perché abbia bisogno di consensi, ma perché mi ritiene un valido dirigente politico».

Leonardo Trento pone la priorità delle priorità nelle linee di intervento. «La sanità e il diritto alle cure, cancellato con la chiusura degli ospedali di Cariati e Trebisacce e la disponibilità di appena 124 posti letto nello spoke di Corigliano Rossano per un’utenza di 220mila abitanti. Chi vuole governare la regione deve porre rimedio a questo scempio. Occhiuto ha già riferito che chiederà al governo centrale la chiusura della fase commissariale della sanità calabrese e l’azzeramento del debito. Non è possibile accettare che non siano erogati servizi sanitari perché non ci sono soldi e perché la vecchia classe dirigente ha pensato solo agli affari e non ai calabresi. Faremo in modo che il nostro ospedale offra servizi sanitari adeguati. E poi la Sibaritide, che vanta la terza citta della Calabria, Corigliano Rossano, merita un ospedale hub, di primo livello, al pari di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. Con una legge regionale dovremo istituire l’Azienda Sanitaria Territoriale della Sibaritide».

Leonardo Trento si appella, infine, al partito dell’astensionismo. «Non votando si favorisce la vecchia politica extraterritoriale, quella che nemmeno si accorgerà che a Cariati qualche centinaio di persone non sono andate a votare perché rivendicano legittimamente il diritto sacrosanto a riavere un ospedale funzionante. Ma davvero pensiamo che col non voto qualcuno si accorga di noi e dei nostri problemi? C’è bisogno di una rappresentanza credibile del territorio in consiglio regionale – conclude Trento – che batta i pugni e si faccia sentire. Solo allora potremo tornare a rivendicare i nostri diritti. Solo col voto utile potremo sperare di cambiare le sorti di questa terra».



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