Una volta Rossano era nota per la liquirizia e per gli ulivi secolari. Oggi, anche per le discariche. Così, con queste parole, la voce fuori campo del giornalista Carlo CIANETTI, dopo Crotone, accompagna nella Sibaritide l’inchiesta sui rifiuti in Calabria, andata in onda su RAINEWS 24 (Canale 506 di Sky), ieri e oggi e disponibile on-line: http://www.rainews24.rai.it/it/canale-tv.php?id=16816.
Nell’inchiesta, dal titolo emblematico “LA CALABRIA E I RIFIUTI. VELENI SPA”, vengono ascoltati numerosi protagonisti, da Fabio MENIN del WWF – Rossano a Nilo MORABITO – Presidente di Legambiente Calabria, dai sindaci di Cariati e Saracena, Filippo SERO e Mario Albino GAGLIARDI, all’Assessore Regionale all’Ambiente Silvio GRECO ed a quello provinciale Leonardo TRENTO, dal Commissario per l’Emergenza Ambientale Goffredo SOTTILE al Pubblico Ministero presso il Tribunale di Crotone Pierpaolo BRUNI. – Dal Catanzaro al Pollino, dalla Città di Pitagora a Castrovillari a Cosenza, passando per Cariati, Scala Coeli e Rossano. Sul banco degli imputati un’emergenza rifiuti lunga dodici anni, in scadenza al prossimo 31 Dicembre e senza risultati, se non il peggioramento della situazione iniziale. Con ATO (ambiti territoriali ottimali) mai andati in funzione, la nascita esponenziale di ben 14 società miste pubblico (51%) privato (49%) nate per fare la differenziata ma ben presto entrate in tutto il sistema complessivo dei rifiuti, l’ovvio fallimento regionale della raccolta differenziata, le discariche al collasso, le oltre 400 discariche abusive ed i variopinti conflitti territoriali sulle ipotesi di termovalorizzatore. Come a SCALA COELI dove –parola del Commissario SOTTILE- l’allargamento del dibattito ai sindaci del territorio ha fatto naufragare intese preparatorie raggiunte.
Di nuovi termovalorizzatori, così come di nuove discariche, non ne vuol proprio sentirne parlare MORABITO (Legambiente). Sarebbe economicamente ingestibile –sostiene- perché la Calabria è sotto il milione di tonnellate annuo di RSU. Basterebbe soltanto potenziare la differenziata. – Ma è proprio contro la differenziata pare risultino schierati interessi e poteri forti, criminali inclusi. Gli RSU fanno business –conferma l’Assessore Provinciale TRENTO- ed è per questo che la differenziata, su scala generale, non decolla. Più differenziata equivarrebbe, in un sistema come quello attuale, a meno business. – E di business e di privati che si arricchiscono, mentre il pubblico perde e la comunità va al collasso, si sente parlare in tutto il reportage di CIANETTI. Sotto processo è il sistema stesso di società miste, con privati che detengono quote variabili in ognuna delle altre società . Fino ad arrivare a veri propri casi di monopolio nei quali –come è già capitato a Cosenza- il committente è, allo stesso tempo, fornitore.
Mentre il Commissario SOTTILE cita nuove discariche ed ampliamento di esistenti, MORABITO boccia questa strategia come situazione di non-gestione e di non-scelta imposta alla Calabria, con conflitti territoriali dietro l’angolo. Territori privati di autonomia –aggiunge Fabio MENIN (WWF)- in un sistema divenuto ormai di emergenza permanente e nel quale poche grandi ditte guadagnano col trasporto dei rifiuti. Si sta solo tamponando, il collasso generale è vicino. E se l’Assessore Regionale all’Ambiente Silvio GRECO, da una parte promette l’impegno dell’attuale Giunta ad evitare, ad esempio, nuove discariche a Crotone (che ha pagato un prezzo gravissimo –dice GRECO) e, dall’altra, parla di rivoluzione culturale da far passare, sottolineando l’opportunità della raccolta porta a porta, il PM BRUNI non ha dubbi né peli sulla lingua: non si vogliono trasformare i rifiuti in risorsa. La ‘ndrangheta –dice- non è solo quella che spara e uccide. E’ anche quella che sotterra i rifiuti sotto le scuole. – Il servizio si chiude con una speranza: il caso nazionale di SARACENA, con il suo 64% di differenziata, risparmio economico, città pulita, cittadini soddisfatti, passaggio dalla TARSU alla TIA e lettore con codice a barre per i sacchi della spazzatura. Come dire, l’esempio c’è. Si può fare la differenza!
Nell’inchiesta, dal titolo emblematico “LA CALABRIA E I RIFIUTI. VELENI SPA”, vengono ascoltati numerosi protagonisti, da Fabio MENIN del WWF – Rossano a Nilo MORABITO – Presidente di Legambiente Calabria, dai sindaci di Cariati e Saracena, Filippo SERO e Mario Albino GAGLIARDI, all’Assessore Regionale all’Ambiente Silvio GRECO ed a quello provinciale Leonardo TRENTO, dal Commissario per l’Emergenza Ambientale Goffredo SOTTILE al Pubblico Ministero presso il Tribunale di Crotone Pierpaolo BRUNI. – Dal Catanzaro al Pollino, dalla Città di Pitagora a Castrovillari a Cosenza, passando per Cariati, Scala Coeli e Rossano. Sul banco degli imputati un’emergenza rifiuti lunga dodici anni, in scadenza al prossimo 31 Dicembre e senza risultati, se non il peggioramento della situazione iniziale. Con ATO (ambiti territoriali ottimali) mai andati in funzione, la nascita esponenziale di ben 14 società miste pubblico (51%) privato (49%) nate per fare la differenziata ma ben presto entrate in tutto il sistema complessivo dei rifiuti, l’ovvio fallimento regionale della raccolta differenziata, le discariche al collasso, le oltre 400 discariche abusive ed i variopinti conflitti territoriali sulle ipotesi di termovalorizzatore. Come a SCALA COELI dove –parola del Commissario SOTTILE- l’allargamento del dibattito ai sindaci del territorio ha fatto naufragare intese preparatorie raggiunte.
Di nuovi termovalorizzatori, così come di nuove discariche, non ne vuol proprio sentirne parlare MORABITO (Legambiente). Sarebbe economicamente ingestibile –sostiene- perché la Calabria è sotto il milione di tonnellate annuo di RSU. Basterebbe soltanto potenziare la differenziata. – Ma è proprio contro la differenziata pare risultino schierati interessi e poteri forti, criminali inclusi. Gli RSU fanno business –conferma l’Assessore Provinciale TRENTO- ed è per questo che la differenziata, su scala generale, non decolla. Più differenziata equivarrebbe, in un sistema come quello attuale, a meno business. – E di business e di privati che si arricchiscono, mentre il pubblico perde e la comunità va al collasso, si sente parlare in tutto il reportage di CIANETTI. Sotto processo è il sistema stesso di società miste, con privati che detengono quote variabili in ognuna delle altre società . Fino ad arrivare a veri propri casi di monopolio nei quali –come è già capitato a Cosenza- il committente è, allo stesso tempo, fornitore.
Mentre il Commissario SOTTILE cita nuove discariche ed ampliamento di esistenti, MORABITO boccia questa strategia come situazione di non-gestione e di non-scelta imposta alla Calabria, con conflitti territoriali dietro l’angolo. Territori privati di autonomia –aggiunge Fabio MENIN (WWF)- in un sistema divenuto ormai di emergenza permanente e nel quale poche grandi ditte guadagnano col trasporto dei rifiuti. Si sta solo tamponando, il collasso generale è vicino. E se l’Assessore Regionale all’Ambiente Silvio GRECO, da una parte promette l’impegno dell’attuale Giunta ad evitare, ad esempio, nuove discariche a Crotone (che ha pagato un prezzo gravissimo –dice GRECO) e, dall’altra, parla di rivoluzione culturale da far passare, sottolineando l’opportunità della raccolta porta a porta, il PM BRUNI non ha dubbi né peli sulla lingua: non si vogliono trasformare i rifiuti in risorsa. La ‘ndrangheta –dice- non è solo quella che spara e uccide. E’ anche quella che sotterra i rifiuti sotto le scuole. – Il servizio si chiude con una speranza: il caso nazionale di SARACENA, con il suo 64% di differenziata, risparmio economico, città pulita, cittadini soddisfatti, passaggio dalla TARSU alla TIA e lettore con codice a barre per i sacchi della spazzatura. Come dire, l’esempio c’è. Si può fare la differenza!