Ultima riunione della Giunta Provinciale per il 2010, quella convocata in mattinata dal Presidente Mario Oliverio e nella quale sono state affrontate importanti questioni amministrative oltre che un esame della situazione alle luce degli effetti del Federalismo Fiscale.Un provvedimento- è stato messo in evidenza nella riunione - che comporterà minori trasferimenti statali per circa il 23% rispetto all’anno che sta per chiudersi ed un totale di circa 12 milioni di euro in meno nel biennio 2011-2012 al quale si aggiunge una minore capacità di indebitamento per l’ente Provincia, come per altri enti locali, con la necessaria riduzione degli investimenti in opere pubbliche. Circostanza che avrà ripercussioni negative sull’economia provinciale e regionale, stante la conseguente riduzione di contributi al sociale, alla cultura ed alle attività economico-produttive.
Ancora discussa dalla Giunta della Provincia di Cosenza la questione relativa alla decisione del Consiglio Regionale di procedere nel maxiemendamento proposto dalla Giunta Regionale sulle legge di Bilancio 2010 alla modifica della Legge regionale n°10 del 1996 che, in applicazione della Legge Galli, detta norme per la gestione delle risorse idriche in Calabria.“ Un atto grave- è stato unanimemente definito- destinato a determinare conflitti istituzionali e a ritardare i necessari processi di avvio del sistema idrico integrato. Infatti, al di fuori di ogni confronto e utilizzando uno strumento legislativo improprio qual è la Legge di Bilancio, si sconvolgono i contenuti di un impianto normativo (Legge 10/1996) che, seppure oggetto di una necessaria riflessione e messa a punto, non può essere stravolto, come è stato fatto con l’obiettivo di costituire un ATO regionale che avrà come unico effetto di cancellare il lavoro portato avanti nella provincia di Cosenza con l’affidamento del servizio idrico a Cosenza Acque S.p.A.( società interamente pubblica) e l’approvazione del Piano Industriale prevista nel Marzo 2011 al fine di procedere all’individuazione del partner privato, come previsto dalla normativa vigente in materia di servizi pubblici locali.” “I contenuti delle norme approvate con il maxiemendamento, in materia di risorse idriche- ha ritenuto l’esecutivo- destano serie preoccupazioni in relazione alla funzione che si intende assegnare a SORICAL il cui compito è quello di provvedere alla gestione delle risorse idriche limitatamente alla fase che va dalla captazione dell’acqua al rifornimento ai serbatoi dai quali parte la distribuzione all’utenza. Su questa problematica di vitale importanza per le comunità locali e per i territori della nostra regione è necessario aprire un confronto serio e responsabile nel merito, coinvolgendo i Comuni e le Province interessati. Non possono essere camuffate da intenti ‘innovativi’ operazioni il cui obiettivo sul piano degli interessi economici e sociali e di potere è ben evidente e si appalesa sin da ora come un colossale imbroglio sulla pelle dei cittadini.” “La Provincia di Cosenza- informa in conclusione la Giunta sulla delicata questione- assumerà su questa problematica assieme alle altre Province e agli altri enti locali le iniziative più opportune a tutela degli interessi collettivi e dell’uso di un bene pubblico come l’acqua.”
Infine, sul trasferimento di funzioni, in applicazione delle Legge 34 del 2002, è stato evidenziato che le decisioni assunte dalla Giunta Regionale in questi primi otto mesi di governo vanno nella direzione di un evidente ritorno al passato. “Infatti- ha rilevato la Giunta nella riunione di stamane – anche i timidi passi che erano stati compiuti in materia di trasferimento di funzioni alle Province, relativamente alla formazione professionale, alle politiche sociali, alle politiche culturali, alla difesa del suolo sono stati messi in discussione da atti che ri-centralizzano la gestione in capo alla Regione, alimentando nuovamente la logica assessorile che è alla base del fallimento del regionalismo in Calabria. Su queste problematiche, che costituiscono il cuore delle distorsioni della vita regionale, è necessario riaprire un confronto di merito e sviluppare una vasta iniziativa per imboccare la strada del cambiamento reale che passa attraverso la liberazione della Regione dalle pastoie gestionali che ne appesantiscono il ruolo e costituiscono il terreno di distorsioni e di possibili inquinamenti di cui è ricca la storia di questa terra.”