Mi rendo conto di apparire, forse, sopra le righe, ma non posso esimermi dal constatare, anche a mente fredda, che la visita odierna del Capo dello Stato all’Università della Calabria, in occasione dell’inaugurazione del 36esimo Anno Accademico, ha di fatto deluso le reali aspettative di quanti, in questa Regione periferica da tutti i punti di vista, annettevano ed annettono al dialogo istituzionale con il Garante dell’Unità Nazionale, una importanza certamente superiore al semplice, schematico protocollo imposto da un cerimoniale, fin troppo sbrigativo.
Non credo di essere l’unico ad aver sperato, fino all’ultimo, almeno in un incontro, seppur ridotto per ragioni organizzative, tra una delegazione degli amministratori provinciali e locali di questa importante area del Mezzogiorno ed il Presidente NAPOLITANO, da tanti commentatori e non a torto definito un autentico e storico meridionalista.
Ma così non è stato, perché –evidentemente- in questo modo non si è pensato di strutturare la tappa cosentina del Presidente, male interpretando tuttavia il sentire diffuso, soprattutto tra le popolazioni di questa provincia come dell’intero territorio regionale.
Ci si aspettava, dalla visita del Capo dello Stato, un momento di confronto in più, sulle numerose e complesse questioni aperte che interessano il presente ed il futuro di questa regione.
Da questo punto di vista, la troppo veloce tappa rendese del Presidente della Repubblica, appare di fatto un’occasione mancata.
Ancora una volta si è persa una buona occasione per parlare dei nostri tanti irrisolti problemi.
Non credo di essere l’unico ad aver sperato, fino all’ultimo, almeno in un incontro, seppur ridotto per ragioni organizzative, tra una delegazione degli amministratori provinciali e locali di questa importante area del Mezzogiorno ed il Presidente NAPOLITANO, da tanti commentatori e non a torto definito un autentico e storico meridionalista.
Ma così non è stato, perché –evidentemente- in questo modo non si è pensato di strutturare la tappa cosentina del Presidente, male interpretando tuttavia il sentire diffuso, soprattutto tra le popolazioni di questa provincia come dell’intero territorio regionale.
Ci si aspettava, dalla visita del Capo dello Stato, un momento di confronto in più, sulle numerose e complesse questioni aperte che interessano il presente ed il futuro di questa regione.
Da questo punto di vista, la troppo veloce tappa rendese del Presidente della Repubblica, appare di fatto un’occasione mancata.
Ancora una volta si è persa una buona occasione per parlare dei nostri tanti irrisolti problemi.